
Tesser: "Per Triestina e Rimini centrare i playout sarebbe già un traguardo importante"
Ascolta il podcast
tmwradio /
00:00
/
00:00
Nel corso della diretta mattutina di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Attilio Tesser, che ha fatto il punto della situazione sul campionato di terza serie. Partendo da quella che è la situazione in casa Perugia, con il club che ha visto già due allenatori in panchina, un terzo pronto a subentrare e il cambio di Ds da ufficializzare: "Quando succedono situazioni simili dopo così poche giornate, il segnale è chiaramente negativo. Detto questo, però, bisognerebbe conoscere bene le dinamiche interne per poter giudicare. Io dico sempre che è il campo, purtroppo o per fortuna, a dire la verità: dai risultati si può capire se ci son state lacune nella costruzione della rosa, errori nella gestione tecnica o altri problemi interni. Il campionato del Perugia finora è stato certamente sotto le aspettative, anche alla luce della competenza di Meluso e del valore che, almeno sulla carta, sembrava avere la squadra, ma, come dicevo, da fuori è difficile dare giudizi".
Un’altra squadra in difficoltà nel Girone B è il Pontedera, e sembra sempre più vicino l’esonero di mister Menichini. In generale, anche se ci sono stati meno cambi rispetto alla scorsa stagione, in Serie C ci sono già stati diversi esoneri dopo sole dieci giornate. Non si interviene troppo in fretta in Italia? C’è questa tendenza a sconfessare progetti con grande rapidità...
"È vero, spesso si agisce con troppa fretta. Commentavo pochi giorni una situazione inversa, in Serie B, alla settimana giornata, non c'era stato ancora un esonero, si sta vedendo una maggiore fiducia nei confronti degli allenatori. Credo però che ogni realtà vada valutata nel suo contesto, ma quando si sceglie un allenatore, lo si fa per competenza e fiducia. Servirebbe dargli più tempo per esprimere il proprio lavoro, a meno che non emergano incompatibilità evidenti con la squadra. Salvo casi gravi, come potrebbe esser questa, ribadisco che serve continuità. Purtroppo in Italia si tende a imputare tutto all’allenatore, anche quando le responsabilità sono più ampie e coinvolgono anche la proprietà".
C’è un altro concetto che a me convince poco: quello della 'fiducia a tempo'. Mi sembra qualcosa di molto deleterio, sia per l’allenatore che per la squadra.
"Concordo pienamente. La fiducia deve essere reale, altrimenti si creano solo alibi per tutti. L’allenatore ha bisogno di serenità per lavorare e per trasmetterla alla squadra, ma quando c'è una fiducia condizionata, la squadra lo percepisce e tutto si complica. Capisco che nel nostro lavoro contino i risultati, ma serve anche equilibrio nei giudizi e nei tempi. Una o due partite non possono determinare tutto".
Un altro tema delicato è quello delle penalizzazioni. Lei lo scorso anno ha guidato la Triestina a una salvezza che sembrava impossibile, quest'anno proprio gli alabardati hanno vissuto una situazione analoga, e lo stesso il Rimini. Centrare almeno il playout sarebbe come una Champions per le due formazioni.
"I punti da recuperare sono tanti, serve davvero un’impresa. Lo scorso anno io e il mio staff siamo subentrati alla 16ª giornata, con soli 6 punti in classifica, e mai nessuno, nemmeno in altre categorie, si era salvato con quei numeri. Ricordo anche che senza gli ulteriori 4 punti di penalità, arrivati quasi allo scadere, ci saremmo salvati direttamente. Triestina e Rimini finora stanno facendo il massimo, ma non sarà semplice. La salvezza diretta la vedo molto, molto difficile. Già agganciare i playout sarebbe un punto positivo".
Guardiamo invece alla corsa alla promozione. Nel Girone B la lotta sembra ristretta as Arezzo, Ravenna e Ascoli, mentre negli altri due raggruppamenti è tutto più aperto, anche se nel Girone A forse il Vicenza ha qualcosa in più.
"Sì, il Vicenza è una delle favorite, già da inizio stagione. Ma anche l'Union Brescia ha una squadra forte. E attenzione poi alle outsider, il Trento per me può risalire tranquillamente: è ben allenato e competitivo. Nel Girone B, invece, come outsider vedo bene la Vis Pesaro, una squadra consolidata e ben costruita".
Ora, una nota personale: il suo nome torna spesso in auge quando si parla di panchine in bilico. Potremmo rivederla presto all'opera?
"Me lo auguro. Ci sono stati alcuni contatti, sia con club di Serie B che Serie C, ma al momento nulla di concreto. Le motivazioni, però, non mi mancano, e vorrei un progetto serio, al di là poi della categoria, che per me non è mai stata un problema. Ero in Serie A, poi son sceso in Serie C, perché anche scendendo di categoria si possono avere soddisfazioni e si può far bene anche l'anno successivo".
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano