Rimini, la Curva Est torna a farsi sentire: "Mettiamo fine a questa agonia"
"Mettiamo fine a questa agonia". Tornano a farsi sentire dalla Curva Est. "Quest’anno tutto quello che gravita intorno al Rimini è un’immane schifezza da voltastomaco – scrivono i tifosi – Nonostante ciò, avevamo deciso di dare il nostro supporto a chi veste la nostra maglia con onore, continuando a portare la protesta contro la società dove c’è più visibilità, dentro lo stadio. L’avvicendamento Vitaglione-Di Matteo, due personaggi che tutto il mondo del calcio conosce, guardacaso con il Rimini che dovrebbe passare di mano proprio quando il primo ha altro a cui pensare, è una combo così terribile che non si era mai vista, e non la si augura nemmeno ai peggiori nemici".
Il loro sguardo non è rivolto solo alla prima squadra, ma anche ai giovani biancorossi. "Anche il settore giovanile è finito nel baratro, in mano a soggetti deferiti per mancanza di ’lealtà, correttezza e probità’, e per chiedere denaro ai genitori di giovani calciatori affinché i figli fossero convocati".
I tifosi invocano una svolta definitiva nella vicenda che da mesi trascina il calcio riminese verso il baratro. "Chi ha un minimo di dignità non ne può più di un tale livello di indecenza – scrivono – Si prenda atto che con questi soggetti il Rimini è una società fallita, si portino i libri in tribunale garantendo la continuità operativa per continuare a giocare e si faccia andare all’asta quanto prima il Rimini senza il monte debitorio che, com’è del tutto evidente, gli avvoltoi che si aggirano attualmente sulla carcassa della società non saranno mai in grado di ripianare. Questo è l’unico modo per mettere fine al calvario di cui è vittima la nostra città e provare a salvare il salvabile".
Altrimenti, avvertono, "si continuerà a passare da un faccendiere ad un altro fino ad essere seppelliti di debiti. Finché sarà così lasceremo vuota e spoglia di ogni vessillo la Curva Est, chiediamo a tutto lo stadio di seguirci in questo estremo atto di dignità. A tutto c’è un limite", scrive Il Resto del Carlino
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