Gautieri: "Non giusto l'esonero di Marino a Trieste. Anche se Tesser è un top"
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Nel corso della diretta pomeridiana di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Carmine Gautieri, al quale - per prima cosa - è stato chiesto un commento sulle tre attuali capoliste dei tre gironi di categoria: "Credo che Vicenza abbia qualcosa in più, rispetto all’anno scorso si è ulteriormente rinforzato: era già forte la scorsa stagione e quest’anno sta legittimando il campionato con risultati incredibili e un gioco molto piacevole. Penso che il Lane, anche rispetto ad Arezzo e Salernitana abbia qualcosa in più. Ma nel Girone B c'è anche l'Ascoli che secondo me si giocherà il campionato, mentre nel C sappiamo benissimo che anche Benevento, Catania e, per quanto mi riguarda, anche il Cosenza sono squadre forti. I calabresi hanno tantissimi giocatori dell’anno scorso, con nuove motivazioni e con un allenatore, Antonio Buscè, che secondo me è molto forte: l’ha già dimostrato e lo sta dimostrando anche quest’anno con risultati importanti".
A proposito di mister, nel Girone C, nelle quattro al vertice, ci sono allenatori giovani o emergenti. L’unico “vecchietto”, mi passi il termine, è Mimmo Toscano. Questo dimostra che in Serie C ci sono allenatori giovani su cui puntare.
"Credo che la scuola allenatori italiana sia molto forte e molto importante. Ci sono tecnici validi: Gallo lo ha dimostrato l’anno scorso vincendo meritatamente un campionato ed esprimendo un calcio importante, come sta facendo oggi a Vicenza. Sono molto contento per lui, perché veniva da qualche annata negativa e invece ha saputo dimostrare il suo valore. Lo stesso per Cristian Bucchi: ad Arezzo gioca un calcio bellissimo e spettacolare. Per quanto riguarda il girone C, Floro Flores sta avendo una grande opportunità: conosce l’ambiente, veniva dalla Primavera del Benevento, e secondo me può fare molto bene perché il Benevento è forte. Di Buscè lo abbiamo detto. E Toscano è un 'vecchio giovane': ha l’età giusta e un curriculum importante. Il Catania, con una società straordinaria, ha creduto in lui anche se l’anno scorso si aspettavano forse di vincere il campionato. Le dichiarazioni di Grella a inizio anno sono state chiare: credevano in lui, ed è un allenatore abituato a vincere. Lo sta dimostrando. Sarà un campionato molto bello in tutti e tre i gironi, con allenatori che sanno il fatto loro".
A proposito di giovani allenatori, cosa pensa di Vito Di Bari del Casarano? La società gli ha messo in mano giocatori di alto profilo: gestire elementi come Chiricò non è semplice.
"Vincere i campionati, indipendentemente dalla categoria, non è mai semplice. Di Bari l’anno scorso ha dimostrato di essere un allenatore emergente, anche in un contesto, società forte e rosa di spessore, non sempre facile. Io ho allenato Mino Chiricò e chi lo allena è fortunato, perché è un giocatore che fa la fortuna degli allenatori. Però serve carattere, idee, e Di Bari le ha: lo sta dimostrando con un calcio propositivo, sempre con la stessa mentalità in casa e fuori. E questo è anche merito della società che ha creduto in lui, nonostante un mese fa ci siano state un paio di battute d’arresto. Potevano metterlo in discussione, ma non l’hanno fatto. Hanno creduto in un allenatore di prospettiva, capace di gestire il gruppo e far giocare bene la squadra. E ben vengano questi allenatori giovani che portano idee: in Italia le idee mancano, e spesso si guarda all’estero, mentre in Serie C e anche in Interregionale abbiamo allenatori fortissimi che però non hanno spazio per esprimersi".
Faccio un salto nel Girone A, a proposito di emergenti: non c’è la sensazione che la Triestina abbia avuto troppa fretta nell’esonerare Marino?
"Occorre una premessa: la Triestina è allenata da un signor tecnico come Attilio Tesser, che insieme a Mimmo Toscano è uno dei più forti della categoria. Su Marino, però, sono d’accordissimo con te: bisogna partire dall’inizio. Oltre alla penalizzazione c’erano problemi societari, il ritiro fatto un mese e mezzo dopo rispetto agli altri, difficoltà enormi. Lui, con umiltà, passione e intelligenza, ha gestito una situazione complicatissima, ed esonerarlo, secondo me, non è stato giusto: stava facendo bene nei risultati, nella gestione del gruppo, nella mentalità. Gestire ritardi negli stipendi, incertezze sul ritiro… lui è entrato con un’umiltà incredibile e i risultati stavano arrivando".
Tema penalità, il Trapani è una delle squadre partite con la penalizzazione: 8 punti. Aronica, però, è riuscito ad ammortizzarla benissimo: secondo te ha chance di risalire ancora? E come spieghi i continui rumors sul suo esonero, nonostante tre vittorie consecutive prima del ko di Potenza?
"In Italia non sorprende più nulla. Mettere in discussione un allenatore come Aronica, che senza penalizzazione avrebbe 25 punti ed è partito così bene, è incredibile. Sarebbe un paradosso. Qui non si capisce che tutti vogliono vincere, ma il calcio non è una scienza esatta. Quando credi in un allenatore, devi sostenerlo anche alla minima difficoltà: non puoi metterlo in discussione subito. Ma penso che il presidente del Trapani sia una persona intelligente e non metterà in discussione un allenatore come Aronica. È come il discorso di Marino".
Andando al suo personale, il suo nome è stato accostato al Livorno. Cosa c'è di vero?
"A Livorno sono stato negli anni di Spinelli, e venni esonerato a tre punti dalla Serie A diretta perché feci giocare Cutolo… il presidente Spinelli non ci mancherà mai abbastanza. Però ha ottenuto grandi risultati e ha fatto grande il Livorno. Ci fu una minima cosa recentemente, sì, io stimo molto la società e il presidente, che ho conosciuto. Gli auguro i migliori risultati. Secondo me hanno preso l’allenatore giusto: Venturato ha dimostrato in passato di essere forte, poi qualche annata negativa gli è costata etichette ingiuste, ma il Livorno ha fatto la scelta giusta".
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