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tmw / serie c / Serie C
Pagni: “Catania leggermente avanti, ma nessuna sentenza. Su Tomei-Ascoli vi dico..."TUTTO mercato WEB
Oggi alle 19:19Serie C
di Luca Bargellini

Pagni: “Catania leggermente avanti, ma nessuna sentenza. Su Tomei-Ascoli vi dico..."

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Danilo Pagni, direttore sportivo di lungo corso, ha analizzato quanto accaduto nelle gare di Coppa Italia di Serie C dei giorni scorsi e i temi del campionato nel corso dell'intervista rilasciata a TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C': Direttore, la Coppa Italia ha regalato sorprese, come l’eliminazione del Vicenza. Secondo alcuni, però, la squadra di Gallo era meno interessata alla competizione rispetto all’obiettivo primario, la promozione. Condivide questa lettura? "Assolutamente no. È vero che la priorità del Vicenza è vincere il campionato: parliamo di una società storica, con grandi investimenti e una piazza che chiede il ritorno in Serie B. Gallo sta facendo un lavoro eccellente. Ma la Coppa Italia è una manifestazione prestigiosa e utilissima: permette di coinvolgere tutta la rosa e mantenere la competitività interna. Se ti chiami Vicenza, o Benevento, che è uscito pesantemente col Giugliano, la devi giocare sempre al massimo. L’ho vinta tre volte, a Sorrento, Gallipoli e Viterbo: in tutte le città ha portato entusiasmo, identità e affezione. È una competizione che dà valore, eccome". Due acquisti recenti, Machin alla Vis Pesaro e Murru al Gubbio, arrivano da categorie superiori. Quanto è difficile inserirsi in squadre già rodate da tre mesi? L’esperienza aiuta davvero? "Sono giocatori che conosco da quando avevano 15-16 anni. La qualità aiuta sempre: 'la qualità va in paradiso', dico spesso. La vera discriminante è la condizione psicofisica. Se la testa è lì e le gambe rispondono, la Serie C è una categoria alla loro portata. Sono stati scelti da club strutturati e da allenatori competenti. L’importante è che abbiano ancora il fuoco dentro e portino anche carisma, perché arrivano da spogliatoi di alto livello". Quest’anno il Girone C è ricco di piazze storiche: Salernitana, Catania, Benevento, più Crotone, Cosenza, Potenza, Trapani, Foggia. Tra Salernitana, Catania e Benevento, chi vede favorita per la promozione diretta? "Sono tre società che hanno investito tanto e sono condannate a vincere. L’età media è alta, le ambizioni altissime. Vorrei però sottolineare che non dobbiamo trasformare questa Serie C in un “mostro”: non lo è. Il Benevento, ad esempio, rispetto alle ultime dieci squadre del girone, per me non è la più forte. Il Catania mi dà l’impressione di essere oggi quello più solido: ha un condottiero abituato a vincere, reagisce bene alle difficoltà, prende pochi gol e segna con tanti giocatori. La Salernitana è forte fisicamente, molto strutturata, ma può perdere con chiunque. Non do sentenze: sono queste tre a giocarsela, ma il campionato non è già scritto". E le outsider come Crotone e Potenza? "Il Crotone è una buona squadra, capace di risultati larghi, ma manca di continuità. Ha qualche lacuna nella fase difensiva. Il Potenza è una società forte e vive di calcio: la piazza merita qualcosa in più. In questo momento vedo qualche turbolenza, ma il potenziale c’è. Fuori casa, poi, è un fortino: non ho mai vinto a Potenza". Nel Girone B c’è un allenatore che sta sorprendendo: Francesco Tomei dell’Ascoli. Lo vede pronto per una definitiva consacrazione? "L’ho seguito molto, soprattutto a Picerno. Aveva idee tecniche di livello superiore alla categoria. È una scelta intelligente da parte dell’Ascoli e sta facendo molto bene. Allenare l’Ascoli, però, è diverso che allenare il Picerno: serve gestione, struttura, identità. Lo vedo come un tecnico di prospettiva. In Italia abbiamo una buona scuola, ma spesso c’è paura di perdere o di essere cacciati, e questo limita la crescita degli allenatori". Tra i giovani tecnici emergenti, qual è quello che l’ha colpita di più? "È difficile citarne uno: li seguo dalla Serie D alle Primavere. Biancolino sta facendo bene in B. Raffaele mi ha stupito: è stato un mio giocatore a Salerno, e non avrei pensato potesse vincere subito un campionato in B. Molte volte sono le condizioni a fare la differenza. E aggiungo una cosa: non mi piacciono i tecnici che scimmiottano altri. Un vero allenatore prende qualcosa da tutti, ma mantiene la propria filosofia. Le copie non fanno strada".