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ESCLUSIVA TG – Caliendo (vice. pres. CdA Fondaz. Fila): “Portare al Fila il Museo del Toro è una partita che la Regione Piemonte e il sottoscritto vogliamo vincere”
martedì 26 gennaio 2021, 07:00Esclusive
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

ESCLUSIVA TG – Caliendo (vice. pres. CdA Fondaz. Fila): “Portare al Fila il Museo del Toro è una partita che la Regione Piemonte e il sottoscritto vogliamo vincere”

Mauro Caliendo è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Caliendo è un avvocato ed è il rappresentante della Regione Piemonte nel Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Filadelfia indicato alla carica di vice presidente e ricopre anche l’incarico di presidente del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino. Con lui abbiamo parlato della volontà di dare il via al più presto ai lavori per il terzo lotto al Filadelfia che prevedono la costruzione dell’edificio che ospiterà il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata attualmente ospitato a Villa Claretta Assandri a Grugliasco, comune dell’hinterland torinese.

Lei che è stato indicato come vice presidente del CdA della Fondazione Filadelfia cosa può fare di concreto per portare il Museo del Toro al Fila?

“Parlo ovviamente a titolo personale come delegato della Regione Piemonte all’interno della Fondazione Filadelfia e posso dire che la Regione Piemonte ha come priorità quella di far sì che si concluda l’edificazione dei lotti che sono previsti nell’ambito del completo rifacimento dello Stadio Filadelfia. Mi preme sottolineare che il Fila non appartiene solo ai tifosi del Toro poiché si tratta di un patrimonio non solo torinese e piemontese, ma italiano perché nel dopoguerra una delle poche note piacevoli a livello sportivo di un’Italia che risorgeva era il Grande Torino insieme a Coppi e Bartali che davano l’immagine bella di un’Italia vincente all’estero. Per questo il Fila, che era la casa del Grande Torino, è un patrimonio assoluto e abbiamo il dovere di onorarlo sempre con attenzione e massimo rispetto. Il presidente della Regione Alberto Cirio e il vice Fabio Carosso, che ringrazio per questo incarico, hanno ben presente e ci tengono al valore simbolico e affettivo di questo complesso che non è soltanto sportivo. E il mio impegno è proprio quello di far sì che il progetto per la ricostruzione del Filadelfia sia portato a termine in tutte le sue parti in modo che anche il Museo del Toro possa trovarvi la sua naturale collocazione. Anche l’assessore allo sport Fabrizio Ricca è molto sensibile a questo aspetto perché l’inserimento del Museo al Fila darebbe alla parte sportiva un rilievo ancora maggiore poiché, come ho avuto il piacere di constatare quando l’ho visitato, il Museo è non solo bellissimo, ma pregno della storia e dei valori granata ed è chiaro che la sede naturale non può che essere a fianco dell’erba del Fila. La Regione Piemonte vuole che venga edificato il terzo lotto e che sia fatto bene e nei termini previsti dal progetto come era stato approvato”.

Nello specifico, sulla tempistica che cosa può dire?

“Certamente anche i tempi devono essere quelli che auspichiamo. Questa è una partita che la Regione Piemonte e il sottoscritto vogliamo giocare da protagonisti e vincere”.

La Regione Piemonte era già scesa in campo dando le garanzie per il mutuo che era servito a ricostruire lo stadio e adesso vuole fare un passo avanti, per cui le chiedo di specificare entro quando il Museo del Toro sarà al Fila.

“Tutti speriamo che entro la durata del mandato di questo CdA, che è di tre anni, il tempo sia adeguato e congruo per la realizzazione del Museo. E ho letto delle dichiarazioni del presidente del Museo e membro del CdA in rappresentanza dei tifosi Domenico Beccaria che anche lui dava come scadenza questo triennio”.

Rispetto a qualche tempo fa è cambiato qualche cosa anche all’interno della Regione Piemonte in merito al Fila?

“Io sono stato nominato da poco e posso dire che c’è una grande voglia di portare a termine questo progetto e anche gli altri membri del CdA attuale, che ho avuto il piacere di conoscere pur se a causa del Covid non come avrei auspicato, sono qualificati e hanno la stessa intenzione. E fra questi ci sono anche dei personaggi come Beccaria che sono dei “martelli” in tal senso quindi le prospettive ci sono tutte e anche la voglia e ci sono le basi per fare. La settimana scorsa il CdA mi ha indicato come vice presidente della Fondazione e a maggior ragione la Regione Piemonte vuole dare un’accelerata e questo è il nostro intento”.

Lei oltre ad essere un avvocato ha anche esperienza di musei in quanto è il presidente del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, possiamo dire una qualifica che non guasta?

“Io amo la storia e sono consapevole dell’importanza di tramandare i ricordi e della memoria. Sono due musei differenti, ma entrambi hanno delle radici unitarie. Sono molto serio quando parlo del Museo del Risorgimento e lo sono altrettanto quando parlo del Fila e del Museo del Toro perché il calcio e il Toro toccano le corde più intime che abbiamo: gli affetti. Per questo faccio molta attenzione a parlare di Toro poiché si tratta di un patrimonio di tutti i tifosi granata e non solo. Noi nel corso degli anni siamo stati protagonisti di tantissime prese in giro e il tifoso granata merita rispetto per questo dico che spero che il Museo del Toro al Fila venga realizzato in tre anni piuttosto che in sei mesi perché la verità è che è più facile che, se tutto va bene, sia realizzato in tre anni e non prima. La cosa che posso assicurare è che bisogna sempre dire la verità poiché va rispettato chi ha sentimenti ed emozioni per il Toro”.

Lei è tifoso del Toro, vero?

“Sì, ho anche il seggiolino al Fila, sono stato e sono abbonato e le rivelo che ho anche dei tatuaggi che ho fatto non da ragazzino, ma in età adulta. Sì, sono del Toro e mi rendo conto che si deve fare attenzione prima di parlare. Ho auto l’onore e la fortuna di visitare il nuovo stadio Filadelfia qualche mese prima che fosse inaugurato perché l’azienda che lo aveva costruito, la R.T.I C.S. Costruzioni, è di un imprenditore astigiano come me e nel corso dei miei pellegrinaggi  tornando dal tribunale di Torino allungavo un po’ il percorso e passavo dal Fila per vedere lo stato di avanzamento dei lavori e un giorno l’impresario Carlo Fornaca, che conosco, mi ha visto e mi ha fatto entrare e visitare l’impianto. Io avevo da piccolo due desideri: entrare nella famiglia del Toro e la passione per la storia e con la nomina a rappresentante della Regione Piemonte nel CdA della Fondazione Filadelfia e l’esserne indicato vice presidente con il compito di portare il Museo del Toro al Fila ho realizzato i miei sogni di bambino e non ho avuto il più piccolo dubbio nell’accettare l’incarico per quanto non sia facile perché mi sento in dovere e in obbligo di raggiungere l’obiettivo”.

Non è l’unico granata che si adopera per il Museo al Fila, ci sono anche dei politici?

“E’ vero anche il vice presidente della Regione Piemonte Carosso è un granata appassionato e anche il mio presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco e sono tutti pronti con il “fucile spianato” quindi bisogna fare bene. Adesso appunto c’è da fare più che da parlare”.