La sfida di Vanoli: far subire pochi gol e far sì che il suo Torino continui a segnare
In questo avvio di stagione, Coppa Italia compresa, il Torino ha sempre segnato e questo indubbiamente è il dato più importante rispetto al recente passato visto che i granata nelle ultime tre stagioni avevano il problema del gol, che ha fatto da zavorra alla possibilità di qualificarsi agli spareggi per la Conference League. In questo la mano di Vanoli si è indubbiamente vista. Zapata resta il punto focale dell’attacco e al suo fianco possono essere alternati, almeno fino a quando uno dei due non prevarrà sull’altro nelle gerarchie, il nuovo acquisto Adams e Sanabria con Karamoh che sembra adattarsi bene a quanto chiede Vanoli ed è diventato un’alternativa a gara in corso agli altri due compagni di reparto. Finora anche la difesa - pur stravolta dal mercato dagli addii di Buongiorno e Rodriguez e dal perdurare dell’assenza di Schuurs, con l’innesto di Coco e l’utilizzo di Vojvoda da braccetto destro e di Masina, come già nella seconda parte dello scorso campionato, a sinistra – ha retto. Certo con il Milan ha subito due reti, che hanno permesso ai rossoneri di pareggiare in rimonta, e con l’Atalanta una che però non ha precluso i tre punti, ma la porta granata, sempre affidata a Milinkovic-Savic, è rimasta inviolata in Coppa Italia con il Cosenza, compagine di Serie B, e in campionato con il neo promosso Venezia, ben conosciuto da Vanoli che lo ha riportato in Serie A. Per una difesa che negli ultimi tre campionati è stata il vero punto di forza della squadra e che era all’altezza delle più forti squadre della Serie A il dato non è male.
La sfida di Vanoli adesso però è quella di mantenere gli standard fin qui visti. Il nuovo allenatore ha cambiato la filosofia di gioco e i risultati positivi sono stati una conseguenza. Linetty a fare da schermo alla difesa, Ricci e Ilic utilizzati da mezzali con l’alternativa Tameze che devono inserirsi negli spazi, davanti due punte che si supportano a vicenda, e terzini che, che anche dopo la cessione di Bellanova, pur non dimenticando la fase difensiva hanno compiti di spinta e devono rifornire cross e possibilmente assist come ha fatto Lazaro nella partita con il Milan in occasione del gol di Zapata. Il modulo di base è sempre il 3-5-2, ma a gara in corso può variare. Finora non sono stati a disposizione, causa infortuni, oltre a Schuurs anche Vlasic e Gineiis, ma adesso questi ultimi due hanno superato i problemi fisici e sono una risorsa in più come gli ultimi arrivati dal mercato Borna Sosa, Pedersen, Maripán e Walukiewicz. Sono tutti giocatori che dovranno dare un contributo. Tocca quindi a Vanoli, sulla base di quanto vedrà negli allenamenti, utilizzarli e decidere eventualmente al posto di chi dovranno giocare.
Dopo tre partite il Torino è primo in classifica insieme a Inter, Juventus e Udinese e nell’ordine dovrà affrontare il Lecce, l’Hellas Verona, l’intermedio dei sedicesimi di Coppa Italia con l’Empoli, e a seguire Lazio e Inter prima della nuova sosta del campionato. Ha quindi il compito di provare a rimanere in vetta vincendo in casa domenica pomeriggio con i salentini, traguardo che al Torino manca dalla stagione 1993-1994 allora in panchina c’era Mondonico e a fine stagione i granata arrivano ottavi in campionato, in Coppa Italia, l’avevano vinta l’anno prima, giunsero in semifinale, disputarono la Supercoppa Italiana e arrivarono ai quarti nella Coppa delle Coppe. Era un Toro completamente diverso ed imparagonabile, ma se Vanoli riuscirà a far subire pochi gol e a continuare a far segnare il Torino sarà sulla buona strada per cercare di far contenti i tifosi che se lo meritano e aspettano la continuità di risultati da troppo tempo e se poi arriverà anche la conquista di qualche cosa sarà anche meglio.