
Alla scoperta di Tino Anjorin: "Le mie impressioni, bellissima Torino e incredibile la storia dei granata"
Il protagonista della rubrica "Get to Know", che si trova sul canale YouTube del Torino Fc è Tino Anjorin. Che così si presenta ai suoi nuovi tifosi.
"Nei primi mesi in cui sono stato qui, la mia impressione è che la città sia fantastica. È molto bella. Lo stadio è incredibile, la storia del club straordinaria e le persone sono davvero accoglienti e gentili: mi hanno aiutato a sentirmi subito a mio agio".
Sulle sue origini e la famiglia ha raccontato: "Mi chiamo Faustino, nome che porto in onore del calciatore Asprilla. Mio padre, quando era giovane, ha giocato a calcio fino ai 18 anni, ma alcuni problemi lo hanno costretto a smettere. Era soprannominato Tino perché giocava in modo simile ad Asprilla. Così, quando sono nato, mi ha chiamato Faustino, e oggi il mio soprannome è Tino. Mio fratello, invece, si chiama Zico. Questo racconta bene quanto la mia famiglia sia pazza per il calcio. Mia madre, che da ragazza non amava particolarmente questo sport, ha finito per apprezzarlo grazie a noi. Mio padre ha fatto molti sacrifici, ricordo i viaggi che faceva da Poole a Londra due o tre volte a settimana, di sera dopo una lunga giornata di lavoro. Un sacrificio enorme che mi ha permesso di crescere nel calcio. Sono molto grato per ciò che ha fatto: senza di lui non avrei potuto continuare il mio sogno al Chelsea".
Continuando Anjorin ha aggiunto: "Nel calcio la forza mentale è fondamentale. Durante il periodo del Covid, per esempio, ho perso dieci chili perché pensavo fosse ciò di cui il mio corpo avesse bisogno. Ho lavorato tantissimo sulla corsa e sulla resistenza, ma senza la giusta conoscenza: in realtà stavo sbagliando. La forza mentale serve perché siamo sempre sotto i riflettori. Ogni weekend è una prova, come un bambino che deve fare un test a scuola per dimostrare ciò che sa fare. Non è semplice, ma se impari a superare queste sfide diventi più forte, dentro e fuori dal campo.
Il giocatore ha provato sia la Premier League che la serie A, queste le differenze riscontrate: "La differenza tra i due campionati è chiara. La Premier League è più veloce, altalenante, fatta di continui cambi di ritmo. La Serie A, invece, è più tattica: ti costringe a ragionare, a essere più scaltro e ad aspettare il momento giusto per colpire".






