
Ferocia da mettere in campo e identità da trovare: il Torino col Parma non può sbagliare partita
Tre gare vinte, Modena, Roma e Pisa, e il contraltare di due perse, Inter e Atalanta, con un pareggio, Fiorentina, come terra di mezzo sono le sei partite, due delle quali di Coppa Italia Modena e Pisa, che il Torino ha finora disputato senza mai riuscire a convincere, se non in parte con i giallorossi, come dimostrano non solo i 3 gol realizzati e gli 8 subiti bensì soprattutto le prestazioni. Cambi di modulo, 4-2-3-1, 4-3-3, 3-4-2-1 e anche a gara in corso 3-5-1-1 e 3-4-1-2, e di interpreti, mai la stessa formazione è scesa in campo, hanno prodotto effetti.
Oggi sul far della sera, fischio d’inizio alle 18,30, Baroni molto probabilmente con il Parma metterà in campo, al Tardini, per la settima volta una formazione differente e cercherà di ottenere una prestazione almeno sufficiente sul piano del gioco e positiva su quello del risultato.
Il Parma sulla carta è squadra alla portata, in Coppa Italia ha eliminato il Pescara, 2-0, e lo Spezia dopo i calci di rigore, 2 a 2 al termine dei tempi regolamentari con risultato finale di 6-5, e in campionato ha perso con la Juventus e il Cagliari, entrambe le volte 2 a 0, e pareggiato con Atalanta, 1-1, e Cremonese, 0-0. Le 9 reti realizzate, 5 se si escludono i calci di rigore di Coppa Italia, e le 10 subite, 7 sempre escludendo i rigori, dicono che ha una capacità realizzativa un po’ superiore a quella del Torino e che come i granata tende a prendere gol abbastanza facilmente per cui non è un avversario da sottovalutare come ha ben detto Baroni: “E’ una squadra buonissima che merita molti più punti di quelli che ha (due, ndr), è un campo storicamente difficile e quindi sarà una gara molto difficile per noi”.
L’allenatore Baroni vuole al di là del sistema di gioco utilizzato, definito “secondario”, e, seppur non lo abbia detto esplicitamente è facile pensarlo, degli interpreti che il Torino sia “equilibrato e compatto” per questo dice: “Cerchiamo un'identità forte di squadra in modo che si porti pressione nella metà campo avversaria e che si vada forte sull'uomo. Non è tanto questione del sistema di gioco, ma è più quest’aspetto temperamentale di energia che la squadra deve trovare”. Il mister ha anche aggiunto: “Dobbiamo portare all’interno delle nostre partite il fatto che non c’è un pallone meno importante di un altro. Quella ferocia, attenzione, determinazione e concentrazione deve esserci in ogni momento della partita. La soluzione è lì dentro”. E ha chiosato: “E serve la voglia di chi va in campo con coraggio, senza paura e andando forte, forte: questa è la cosa più importante. Poi gli errori si possono commettere, ma parto dal presupposto che 16 giocatori che vanno in campo se li si divide sono il 6% ognuno, ma se li si mette insieme fanno il 100% e noi dobbiamo essere lì dentro".
Il Torino col Parma non può sbagliare partita, lo ha già fatto troppe altre volte, altrimenti con il calendario che ha davanti, dopo la Lazio e a seguire, post sosta per la Nazionale, Napoli, Genoa, Bologna, Pisa e Juventus, rischia di ritrovarsi poco oltre la metà del girone d’andata nella zona bassa della classifica.







