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Baroni non è a rischio esonero, ma il Torino deve mettersi subito in carreggiata: sbragare fin dall’inizio del campionato non è accettabileTUTTO mercato WEB
Marco Baroni
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Baroni non è a rischio esonero, ma il Torino deve mettersi subito in carreggiata: sbragare fin dall’inizio del campionato non è accettabile

Va premesso che quella di ieri sera con il Parma non è stata la peggior partita del Torino in questo inizio di stagione pur se alla fine è arrivata una sconfitta. Per la verità ben peggio si era visto persino nel primo tempo di Coppa Italia col Modena il 17 agosto o nelle gare, di fatto con la squadra non pervenuta in campo, con Inter e da dopo il primo gol subito dall’Atalanta. Non che questo possa consolare, sia ben chiaro. E’ oggettivo che al Torino manchi un gioco convincente, che non ci sia un reparto che funzioni davvero e che i giocatori mostrino una fragilità che va al di là dei loro limiti.

Baroni ha raccolto una squadra che aveva mollato nel finale dello scorso campionato a salvezza raggiunta e che dopo l’esonero di Vanoli è stata in parte smantellata. L’ex tecnico della Lazio aveva in mente di far giocare il Torino con il 4-2-3-1 e in parte la società si era mossa in tal senso sul mercato per fargli avere giocatori utili a questo sistema di gioco, ma già nelle amichevoli estive, le due con il Monaco e quella col Valencia, si era visto che la difesa non reggeva una squadra con tre trequartisti e una punta. Imbarcate di gol presi, ben 9 con le tre succitate squadre, e pochissimi fatti, solo sue fatti. Così a partire dal secondo tempo col Modena in Coppa Italia Baroni ha provato a correggere il tiro inserendo un play davanti alla difesa e passando al 4-3-3 alla ricerca di maggior equilibrio e alla fine era avvivata la vittoria per 1 a 0. Poca roba, ma almeno si era scongiurata l’eliminazione ai trentaduesimi da parte di una squadra di Serie B. Poi in campionato il tracollo con l’Inter a San Siro con la pesantissima sconfitta per 5-0 e per fortuna che i nerazzurri nel finale non hanno infierito altrimenti il passivo sarebbe stato anche peggiore. A seguire il pareggio 0 a 0 con la Fiorentina, anche la Viola ha i suoi grattacapi, che ha dato un piccolo sollievo e poi la vittoria di misura con la Roma, la vera boccata d’ossigeno ottenuta anche passando alla difesa a tre per non correre troppi rischi visto che in fase di non possesso diventa a 5. Partita non del tutto convincente da parte sia del granata sia dei giallorossi, ma che comunque aveva segnato un passetto in avanti. A stretto giro di posta però è arrivata la batosta con l’Atalanta con 3 gol presi in 8 minuti e il successivo blackout che ha reso incapace la squadra di reagire. Quindi anche i 3-4-2-1 e varianti, 3-5-1-1 e 3-4-1-2, in corso di partita non è che abbiano dato chissà quali granitiche garanzie. Il passaggio del turno di Coppa Italia col Pisa, altro 1 a 0 stiminzito, ha immesso un altro pochetto d’ossigeno, tanto più che poi si sarebbe dovuto affrontare il Parma che aveva due punti in meno in classifica e che non era ancora riuscito a vincere in campionato. Ma si sa come è andata, altra sconfitta per 2 a 1 e gli emiliani che passano davanti in graduatoria.

Facile adesso iniziare a puntare il dito contro Baroni e farlo assurgere a capro espiatorio, già circolano le voci di un suo possibile esonero o quantomeno che la società sia facendo riflessioni in merito. Ovviamente anche l’allenatore ha le sue responsabilità, ma le hanno anche i giocatori che vanno in campo e che rendono meno delle loro possibilità e la società che incassa cifre importanti dalle vendite dei calciatori e li sostituisce con altri scommessa, per tenuta fisica e qualità, spendendo il meno possibile.

Baroni ha più volte ripetuto che non vuole alibi e che c’è bisogno di tempo per dare alla squadra un’identità e fin qui non si può non essere d’accordo con lui. Pur comprendendo che le continue variazioni sull’assetto siano in funzione della ricerca di quello migliore o forse meno peggio e che avere 8 giocatori nuovi da inserire non sia facile e che si debba provare e riprovare affinché si instaurino dei meccanismi di gioco, ma constatata la fragilità della squadra non si può continuare a cambiare, finora mai due volte è scesa la stessa squadra in campo. Di sicuro qualche calciatore non ama lui e lui non vede alcuni di loro, ma in un ambiente di lavoro sono cose che capitano.

Una cosa è certa non è accettabile sbragare fin dall’inizio del campionato e continuare così. Se occorre il mister abbia il coraggio di fare scelte impopolari e prenda in considerazione tutti i calciatori, anche se questo fosse non gradito dalla società e giochi qualche partita con l’assetto meno fragile e con gli stessi calciatori. E se neppure questo servirà allora si potrà anche pensare a un cambio in panchina, tanto nel calcio quando le cose non vanno si ricorre sempre a questo. E nel caso sarà quasi impossibile un ritorno di Vanoli, a ameno che Cairo pubblicamente non faccia ammenda per averlo cacciato. E comunque trovare un nuovo allenatore che caratterialmente sia adatto a subentrare un tale ginepraio non è per nulla semplice.
E' scontato che la società dovrebbe supportare Baroni e cercare di metterlo nelle migliori condizioni per poter lavorare. Su una cosa non si transige: Il bene del Toro prima di tutto e tutti.