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Torino, Bruno contro Cairo: "Su Bellanova beccato come un bambino con le mani nella marmellata"
"Vuole i soldi? Venda". Intervistato da Tuttosport, Pasquale Bruno, difensore del Torino dal 1990 al 1993 e poi sempre legato ai colori granata, ha usato toni abbastanza duri nei confronti di Urbano Cairo, patron e presidente del club, nel mirino della contestazione dei tifosi. Tra i temi, l'addio di Raoul Bellanova: "Sia il giocatore che Vanoli hanno smentito il proprietario del Torino: non è vero che Raoul voleva andare via". Bruno definisce le dichiarazioni di Cairo, che fece riferimento alla volontà di andare via, "un tentativo evidentemente infantile di scaricare le colpe", paragonandolo a "un bambino con le mani nella marmellata".
Nel corso dell'intervista, Bruno è tornato sull'amarezza mostrata da Cairo dopo la contestazione, immaginandola maggiore nei tifosi del Toro. Ancora la cessione di Bellanova: "Ciò che ha scioccato tutti è stato il gesto. I modi e i tempi. Tutti l’hanno vissuta come una pugnalata a tradimento."
Per Bruno "questo malessere generale è la reazione a una situazione insopportabile". La soluzione, secondo l'ex difensore, è cedere il club granata, tra le accuse anche il non aver costruito nulla, dal Filadelfia che non è di proprietà della società alle strutture di allenamento per le giovanili in attesa da ormai diversi anni: "già solo un bel fondo internazionale all’altezza, potente - sostiene Bruno - lo troverebbe senza problemi, ne sono convinto. Stiamo parlando del Toro, mica di una squadretta di provincia".
Nel corso dell'intervista, Bruno è tornato sull'amarezza mostrata da Cairo dopo la contestazione, immaginandola maggiore nei tifosi del Toro. Ancora la cessione di Bellanova: "Ciò che ha scioccato tutti è stato il gesto. I modi e i tempi. Tutti l’hanno vissuta come una pugnalata a tradimento."
Per Bruno "questo malessere generale è la reazione a una situazione insopportabile". La soluzione, secondo l'ex difensore, è cedere il club granata, tra le accuse anche il non aver costruito nulla, dal Filadelfia che non è di proprietà della società alle strutture di allenamento per le giovanili in attesa da ormai diversi anni: "già solo un bel fondo internazionale all’altezza, potente - sostiene Bruno - lo troverebbe senza problemi, ne sono convinto. Stiamo parlando del Toro, mica di una squadretta di provincia".
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