Tino Anjorin, nel nome di Asprilla. Benino all'Empoli prima dell'infortunio, mai titolare al Toro
Tino Anjorin ha avuto un impatto ottimo sulla Serie A. Finché l'Empoli ha avuto un buon rendimento, ecco che il centrocampista manteneva un ruolo chiave. Poi, nella striscia di 20 partite senza vincere, per ben 13 è rimasto fermo a causa di un infortunio, giocandone solamente le cinque da titolare, le prime quattro più una ad aprile.
Nel momento della sua presentazione ha spiegato. "Mi chiamo Tino in onore di Asprilla, era il soprannome di mio papà che faceva il calciatore anche lui e mi hanno chiamato così mentre mio fratello si chiama Zico: in famiglia andiamo davvero pazzi per il calcio. Ringrazio tanto mio padre, senza i suoi sacrifici non sarei arrivato fino a qui e l'esperienza al Chelsea mi è servita tanto: sono migliorato giocando con grandi campioni del calibro di Abraham e Tomori e con Lampard come allenatore, credo che la forza mentale sia fondamentale per chi gioca a calcio perché siamo sempre sotto esame, è un po’ come quando andavi a scuola e dovevi fare le verifiche per dimostrare ciò che avevi imparato".
Finora al Torino non è stato mai impiegato da titolare, ma solo come possibile subentrato a gara in corso, giocando solamente alcuni spezzoni. Oggi Tino Anjorin compie 24 anni.
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