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Velazquez gioca Porto-Atletico: "Portoghesi da non sottovalutare. De Paul fa la differenza"
Julio Velazquez, ex tecnico dell'Udinese, ha chiuso recentemente la sua avventura sulla panchina del Maritimo e ora aspetta una nuova occasione. Lo spagnolo ha parlato a Marca della sfida tra Porto e Atletico, due squadre che conosce bene: "È una finale e non oserei dire chi è il favorito. Sarà una partita difficile per l'Atlético, il Porto non può essere sottovalutato. Con Conceiçao è arrivato all'apice, per fiducia e dinamica di gioco. È in testa al campionato ed è imbattuto".
Quali virtù evidenzieresti dei Dragoes?
"Il Porto è un muro, molto ben organizzato soprattutto in fase di non possesso. La priorità è la squadra, hanno le idee chiare: giocano in verticale, con attacchi veloci e raggiungono l'area rivale in 2-3 tocchi, con qualità. Possono pressare alto o aspettare. Inoltre, hanno individualità molto buone".
Sergio Conceiçao e Simeone erano compagni di squadra alla Lazio. Come vedi la battaglia tattica tra i due?
"Sono due ottimi allenatori. Ognuno ha il suo stile, ma vedo alcune somiglianze. Hanno entrambi molta personalità. Conceiçao ha mostrato una grande capacità di adattarsi a contesti diversi in ogni stagione, indipendentemente dalla rosa. Ha creato una bella atmosfera, una squadra guerriera che affronta ogni partita come una finale, qualunque sia il torneo".
Quanto è importante Pepe per il Porto?
"È l'"alma mater" di Porto, un leader essenziale. Ha 38 anni, ma fisicamente sembra che ne abbia 10 in meno. È un uomo squadra, rappresenta valori chiari e li trasmette a tutti quelli che arrivano in prima squadra. È il tipico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Capisce bene il gioco e ti aiuta in campo".
Nelle file dell'Atlético c'è un tuo ex allievo all'Udinese: come stai vedendo Rodrigo de Paul?
"Innanzitutto devo dire che è una persona spettacolare, meravigliosa. Ha avuto una crescita incredibile e penso che non abbia ancora raggiunto il top. È molto intelligente e potrebbe giocare in qualsiasi squadra. In Italia ha sviluppato una comprensione straordinaria del gioco. Tatticamente si adatta a diversi sistemi di gioco. Lo vedo fondamentale per l'Atlético e questo mi rende molto felice. Farà sempre di più la differenza".
Hai voglia di tornare in pista?
"Ci sono già state alcune chiamate e ho incontrato un club, ma la mia idea è di stare sereno e guardare partite dal vivo. Viaggio molto, anche fuori dalla Spagna. Se succederà qualcosa, mi farò trovare pronto. Mi piacerebbe allenare in Spagna".
Quali virtù evidenzieresti dei Dragoes?
"Il Porto è un muro, molto ben organizzato soprattutto in fase di non possesso. La priorità è la squadra, hanno le idee chiare: giocano in verticale, con attacchi veloci e raggiungono l'area rivale in 2-3 tocchi, con qualità. Possono pressare alto o aspettare. Inoltre, hanno individualità molto buone".
Sergio Conceiçao e Simeone erano compagni di squadra alla Lazio. Come vedi la battaglia tattica tra i due?
"Sono due ottimi allenatori. Ognuno ha il suo stile, ma vedo alcune somiglianze. Hanno entrambi molta personalità. Conceiçao ha mostrato una grande capacità di adattarsi a contesti diversi in ogni stagione, indipendentemente dalla rosa. Ha creato una bella atmosfera, una squadra guerriera che affronta ogni partita come una finale, qualunque sia il torneo".
Quanto è importante Pepe per il Porto?
"È l'"alma mater" di Porto, un leader essenziale. Ha 38 anni, ma fisicamente sembra che ne abbia 10 in meno. È un uomo squadra, rappresenta valori chiari e li trasmette a tutti quelli che arrivano in prima squadra. È il tipico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. Capisce bene il gioco e ti aiuta in campo".
Nelle file dell'Atlético c'è un tuo ex allievo all'Udinese: come stai vedendo Rodrigo de Paul?
"Innanzitutto devo dire che è una persona spettacolare, meravigliosa. Ha avuto una crescita incredibile e penso che non abbia ancora raggiunto il top. È molto intelligente e potrebbe giocare in qualsiasi squadra. In Italia ha sviluppato una comprensione straordinaria del gioco. Tatticamente si adatta a diversi sistemi di gioco. Lo vedo fondamentale per l'Atlético e questo mi rende molto felice. Farà sempre di più la differenza".
Hai voglia di tornare in pista?
"Ci sono già state alcune chiamate e ho incontrato un club, ma la mia idea è di stare sereno e guardare partite dal vivo. Viaggio molto, anche fuori dalla Spagna. Se succederà qualcosa, mi farò trovare pronto. Mi piacerebbe allenare in Spagna".
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