L'Udinese trova la salvezza e fa crescere altri giovani, forse però si poteva fare qualcosina di più

L’Udinese chiude la sua stagione a quota 46 punti, forte di un avvio tale da essere designata come rivelazione del campionato. A questo poi però è seguito un brusco calo che ne ha condizionato evidentemente il piazzamento finale, meno nobile di quanto si potesse sperare. L’obiettivo di inizio anno era stato impostato sulla consueta salvezza, ma chiaramente quanto mostrato dai friulani nei primi due mesi di campionato ha fatto sperare in una metà sinistra della classifica che però non è arrivata. Il bilancio della stagione alla fine è abbastanza positivo, per quanto resti la sensazione che sarebbe bastato poco di più anche solo per lottare per l’ottavo posto che, a determinate condizioni, quest’anno potrebbe valere l’Europa, quel sogno che Giampaolo Pozzo ha ancora nel cassetto. C’è da considerare inoltre che l’anno scorso l’accoppiata formata da Gotti e Cioffi raccolse 47 punti, mentre quest’anno un gruppo molto simile e forte di un anno di conoscenza in più ha chiuso con un punto in meno. C'è comunque l'attenuante infortunati, con una coperta già corta di base che tra aprile e maggio è diventata minuscola, con tantissimi acciacchi e problemi. Un po' di sfortuna e forse qualcosa da modificare in sede di ritiro e gestione, con il tecnico Sottil che avrà comunque un anno in più d'esperienza nel bagaglio.

Salvezza e valorizzazione dei giovani, l'Udinese centra entrambi gli obiettivi, è mancato l'ultimo step

Per quanto concerne la crescita dei singoli, altro obiettivo oltre alla salvezza, il traguardo è tagliato. Diversi infatti i giocatori che sono riusciti a mettersi in mostra nonostante gli alti e i bassi della squadra. Il neoarrivato Bijol si è subito imposto come uno dei centrali più interessanti forse dell’intera Serie A. Pochi passaggi a vuoto, tanta sostanza e qualche gol. Una bella scoperta anche Lovric, mentre Nehuen Perez e Beto sono state le due riconferme. Il portoghese è andato di nuovo in doppia cifra di gol e potrebbe partire questa estate davanti al pagamento della clausola. C’è stata anche la crescita di Samardzic, che fa già gola alle grandi e che l’anno prossimo è pronto a prendere in mano l’Udinese non dovesse arrivare qualche offerta folle per cambiare le carte in tavola fin da subito. La permanenza in Serie A quindi c’è, così come una crescita del patrimonio tecnico. È mancato un po’ quello step finale per far divertire i tifosi, quella metà della classifica che in Friuli manca da una decade. Chissà che però, nel segno della continuità con Sottil, non possano essere proprio queste le basi per riuscire a ottenere di più l’anno prossimo. Tanto in questo senso, inevitabilmente, lo dirà il mercato.