Venezia-Monza, Stroppa: "Sverko recuperato. Dai cambi mi aspetto di più"
In occasione della vigilia del match di Serie B contro il Monza, è intervenuto in conferenza l'allenatore del Venezia, Giovanni Stroppa. Di seguito le sue risposte alle domande poste dai giornalisti presenti in sala stampa.
Vi siete ripresi dall'incredulità di una partita che non siete riusciti a vincere nonostante le innumerevoli occasioni create?
"Credo che bisogna stare ancor più sul pezzo e andare avanti così. Credo che partite così ne abbiamo fatte e diciamo che questa è stata la fotografia del campionato. Dobbiamo continuare così, anche se è chiaro che dobbiamo migliorare alcuni aspetti ed è fondamentale, al di là delle banalità che potrei aggiungere. Per il resto, prestazione straordinaria".
Dove si può trovare un neo a questa prestazione?
"Tornerei a dire le stesse cose. C'è un lavoro da vedere da parte di tutti. Abbiamo lavorato bene, anche sul gol preso sul quale potevamo fare meglio prima, durante e nell'episodio stesso, perché eravamo schierati. Detto questo, quando dovesse succedere una cosa a noi, dovremo essere più bravi a fare gol".
Domani c'è il primo dei due big match che dovrete affrontare: in che condizioni arriva la tua squadra mentalmente?
"Siamo in forma e stiamo benissimo. Oltretutto, abbiamo margini di crescita. Va tutto alla grande e dobbiamo portare a casa i punti, che è l'unica cosa che purtroppo manca. Alla fine, è sempre così: rimane poco della bellezza se non vinci. Ma se vinci, la bellezza si esalta. Quindi, dobbiamo continuare così".
Quanto conta questa partita per il futuro della stagione?
"Come le altre. E' bellissimo perché si incontra una squadra fortissima, come lo siamo noi".
Come hai vissuto l'episodio di Yeboah? Ti eri accorto di qualcosa in panchina e hai parlato con il ragazzo?
"Ci ho parlato perché volevo capire cosa fosse successo. E' stata una cosa generale dagli spalti e sinceramente torniamo a dire sempre le solite cose. Dispiace, soprattutto per il ragazzo che, in questi giorni, non gli ha dato così tanto peso. E' un peccato e sono sempre veramente molto dispiaciuto quando accadono queste cose".
TVS - Che squadra è il Monza? Cosa temi della squadra di mister Bianco?
"E' quello che vedete, cioè una squadra che davanti, ogni volta che ha la palla, può far accadere qualsiasi cosa. E' una squadra devastante in ripartenza, forse la più forte che ho visto fino a questo momento. Ha giocati che, come noi, sono importanti e ha un identità di gioco. Parlando di Bianco, oltre a tutto quello di bello che ha fatto sul campo, faccio i complimenti perché ha ridato delle motivazioni a gente che era sul mercato. All'inizio sembrava che si sgretolasse qualsiasi situazione all'inizio dell'anno, ma ha ricompattato tutto e tutti. Dal mio punto di vista, considerando che sa che lo stimo come allenatore, il maggiore lavoro lo ha fatto a livello di ambiente, tenendo compatto il gruppo e ridando motivazione a giocatori che pensavano di essere da tutt'altra parte. Questo succede soprattutto alle squadre che retrocedono e, per me, il lavoro più grosso lo ha fatto in quel modo lì".
TVS - Recuperi i due difensori mancini?
"Sverko è recuperato, mentre Franjic no. Vediamo per la prossima".
TVS - Nell'ultima partita Doumbia è sembrato perdere un pò di brillantezza: potrebbe essere la volta di Duncan e della sua esperienza?
"Sono assolutamente d'accordo. Ha perso un pò di smalto e lo deve ritrovare. Devo dire che però in questo momento è difficile toccare la squadra. Invece, mi aspetto molto di più di cambi, al di là di Duncan a cui, a San Siro, ho fatto i complimenti perché ha fatto una partita straordinaria, considerando anche l'assenza che ha avuto per infortunio e squalifica. Per entrare in questo momento in questa squadra, ci vuole di più. Nei cambi questa squadra deve cambiare passo. A volte lo abbiamo fatto, ma dobbiamo farlo di più".
TVS - In mediana Bohinen non c'era nella rosa l'ultima volta:
"Era ammalato. Ora è a disposizione e, per lui, vale il discorso che vale per gli altri. E' un giocatore che abbiamo preso per essere titolare e deve dare di più. Mi aspetto tantissimo. Con i ragazzi parlo sempre e quello che vi sto dicendo, le dico quotidianamente a tutti i ragazzi. Per stare nel Venezia, per avere la competitività e alzare l'asticella, la differenza la fanno sempre quelli che stanno fuori. Devono spingere, voler giocare e quando capita l'occasione, se la colgono, possono anche invertire quelle che sono le gerarchie del momento. Questo è un piccolo segreto nella gestione di squadre forti. Perché, quando si alza l'asticella di tutti e ventidue-venticinque giocatori che si ha a disposizione, allora dopo si va più forte. Non mi sto lamentando, perché sono ragazzi straordinari, si lavora benissimo e si impegnano tutti. Però, bisogna spingere perché è il momento di farlo e, quando si spinge, l'allenatore dà spazio a tutti quanti".
TVS - A Monza hai scritto una pagina storica con la Promozione:
"Ne ho scritta più di qualcuna (ride ndr). La storia dice che l'allenatore che ha portato in Serie A il Monza per la prima volta è il sottoscritto e ne sono orgoglioso e fiero. Però, è una storia che inizia da molto più lontano e lo dico con emozione, perché sono quelle cose che ti rimangono dentro. Posso dirlo anche del Milan e Monza lo metto sullo stesso piano. A Monza c'è stata la mia prima esperienza da calciatore e professionista. Abbiamo vinto un campionato e una Coppa Italia in Serie C. Con certi calciatori, miei ex compagni, sono rimasto amico. Abbiamo perso un allenatore straordinario, che è Piero Frosio, qualche anno fa. Mi ricordo un gol salvezza in B contro il Taranto.. è un percorso di casa. Un ambiente straordinario con il presidente Giambelli e tutta la storia con Berlusconi e Galliani con il filo conduttore tra Milan e Monza. Ci sono tante storie intrecciate con questa società che fanno parte della tua vita".
TVS - Come ha detto lei, arriva una squadra, il Monza di quest'anno, con un identità: si aspetta un avversario che, diversamente da come spesso accade in questo campionato, non vi aspetta e che quindi porterà a un tipo di partita diversa? C'è curiosità nell'affrontare un avversario che è probabilmente una delle rivali se non la rivale principale per la corsa ai primissimi posti di questo campionato?
"Di nostro antagoniste ce ne sono. In questo momento sono sicuramente i primi in classifica e, insieme al Frosinone, quelli più bravi. Ci sono anche da inizio campionato, e poi lo vediamo, l'Empoli, il Palermo e il Modena per il percorso che ha fatto. Per quanto riguarda la strategia del Monza alla partita di domani, non lo so. Noi siamo pronti a tutto. Se vengono forte, andremo più forte; se ci aspettano, dovremo essere più bravi poi nei dribbling, nelle conclusioni e nelle superiorità numeriche. Ovvero, a quello che già questa squadra sta dimostrando di fare in questo scorcio di campionato".
TVS - Una delle certezze del Venezia è il centrocampo con la linea Busio-Kike Perez-Doumbia diventata una certezza. Qualche giorno fa abbiamo chiesto a Busio in conferenza l’interpretazione del ruolo: per lei che vede e decide, come lo vede nel ruolo di play in mezzo al campo?
"Lo vedo bene. Se dovessi spiare come fossi a Coverciano, ma non mi sembra la sede opportuna per spiegare che cos'è il nostro percorso tecnico, direi che di sicuro è un giocatore che si sta riscoprendo in una posizione che poi, tutto sommato, esalta le sue qualità. Ho sempre detto che si lavora per i ragazzi e che si danno tutte le nostre conoscenze per loro, perché poi, per quello che ritorna, Busio è sicuramente un esempio. Quando ritorna questa qualità e risposta tecnica, e non solo, all'allenatore, vuol dire che si è intrapresi la strada giusta".
Come ha visto Sidibé nel suo esordio in campionato?
"Bene, anche se forse non si aspettava di giocare. Bene perché è un ragazzo molto timido e, avendo davanti Sverko e Franjic, ha faticato un pochino. Abbiamo cercato di lavorare in questi mesi qualche ruolo diverso, per ritagliarli qualche posizione diversa per poterlo magari gestire di più. Però, credo abbia fatto una buona partita".






