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TMW RADIO - Avv. Giglioli: "Plusvalenze, falso in bilancio e prove necessarie. Vi spiego tutto"
SCANNER - Inchiesta Torino
Con Giulio Dini e Niccolò Ceccarini. In collegamento Marco Giglioli
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L'avvocato penalista Marco Giglioli, esperto in materia fiscale e tributaria, è intervenuto in diretta a Scanner, trasmissione di TMW Radio curata da Giulio Dini e co-condotta con Niccolò Ceccarini, per approfondire i temi legati all'indagine della Procura di Torino in merito al sistema delle plusvalenze Juventus: "Serve la massima cautela per due motivi: si tratta di un'indagine in corso, quindi coperta da segreto istruttorio e della quale conosciamo quasi nulla, e poi perché sono coinvolte società quotate in Borsa. Si ipotizzano due reati: uno tributario, legato all'emissione di fatture per operazioni inesistenti, e uno societario, legato a false comunicazioni e falso in bilancio. Sarebbe tutto originato dalle cosiddette operazioni a specchio: scambi di calciatori caratterizzati da valori dei calciatori fraudolentemente maggiorato, superiore al reale. Nel bilancio di una società calcistica il diritto alla prestazione sportivo è iscritto alla voce "immobilizzazioni immateriali" e viene ascritto un valore, determinato all'inizio dal costo d'acquisto del calciatore che poi ogni anno cambia in base agli ammortamenti. Quando avviene la cessione, si può generare l'effetto positivo della plusvalenza con la differenza tra il valore di cessione e quello del carico. Nel caso di un'operazione a specchio, si ottiene un secondo effetto positivo sul bilancio, avendoci iscritto una nuova immobilizzazione materiale al posto di quella precedente".
Altrimenti c'è il caso di contropartite tecniche dal valore ancora non stimabile che vengono valutate tanto. Come spiegare?
"Un altro aspetto positivo di queste operazioni a specchio è che non ci sono esborsi finanziari, ottenere contropartite a prezzi maggiorati consente così di attutire".
Se una società è quotata in Borsa la faccenda si aggrava?
"Sì, il falso in bilancio per chi è quotato in Borsa è un reato punito più severamente. Il falso in bilancio però non è causa, bensì effetto del meccanismo raccontato prima e dell'emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, nelle quali è inserita anche la sopravvalutazione della fatturazione. Questo è sotto indagine dalla Procura di Torino".
Quali sono le prove che servono all'accusa?
"Tutto sta nel dimostrare che i prezzi indicati nelle fatture siano superiori al reale, alle condizioni del mercato e alla normale contrattazione. Questa è una prova difficile da raccogliere, forse l'ipotesi migliore che l'accusa avrà potrebbe derivare proprio dalle intercettazioni telefoniche. Assieme ad altri elementi potrebbero dimostrare che l'indicazione sul prezzo delle fatture sia stato determinato non da incontro di domanda e offerta ma da un'esigenza diversa, quella di gonfiare il bilancio".
Quali le possibili conseguenze?
"In ambito sportivo non è dato sapersi, ma potrebbero essere gravi. L'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva prevede due ipotesi: una più attenuata, per alterazione e falsificazione dei documenti, un'ammenda con diffida; la seconda invece è la falsificazione di documenti atti all'iscrizione in una competizione, più pesante, se si dimostrasse che vi è falso in bilancio e che è stato fatto per ottenere l'iscrizione".
Altrimenti c'è il caso di contropartite tecniche dal valore ancora non stimabile che vengono valutate tanto. Come spiegare?
"Un altro aspetto positivo di queste operazioni a specchio è che non ci sono esborsi finanziari, ottenere contropartite a prezzi maggiorati consente così di attutire".
Se una società è quotata in Borsa la faccenda si aggrava?
"Sì, il falso in bilancio per chi è quotato in Borsa è un reato punito più severamente. Il falso in bilancio però non è causa, bensì effetto del meccanismo raccontato prima e dell'emissione di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, nelle quali è inserita anche la sopravvalutazione della fatturazione. Questo è sotto indagine dalla Procura di Torino".
Quali sono le prove che servono all'accusa?
"Tutto sta nel dimostrare che i prezzi indicati nelle fatture siano superiori al reale, alle condizioni del mercato e alla normale contrattazione. Questa è una prova difficile da raccogliere, forse l'ipotesi migliore che l'accusa avrà potrebbe derivare proprio dalle intercettazioni telefoniche. Assieme ad altri elementi potrebbero dimostrare che l'indicazione sul prezzo delle fatture sia stato determinato non da incontro di domanda e offerta ma da un'esigenza diversa, quella di gonfiare il bilancio".
Quali le possibili conseguenze?
"In ambito sportivo non è dato sapersi, ma potrebbero essere gravi. L'articolo 31 del Codice di Giustizia Sportiva prevede due ipotesi: una più attenuata, per alterazione e falsificazione dei documenti, un'ammenda con diffida; la seconda invece è la falsificazione di documenti atti all'iscrizione in una competizione, più pesante, se si dimostrasse che vi è falso in bilancio e che è stato fatto per ottenere l'iscrizione".
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