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…con Alessandro Canovi

…con Alessandro CanoviTUTTO mercato WEB
© foto di Sara Bittarelli
martedì 2 gennaio 2024, 01:01A tu per tu
di Alessio Alaimo

“Thiago Motta? Sta facendo un percorso, più avanti vedremo dove porterà”. Così a TuttoMercatoWeb Alessandro Canovi, operatore di mercato vicino all’allenatore del Bologna.

Per Thiago Motta è stato un 2023 da ricordare.
“È stato un anno bello, dove tutti i componenti hanno fatto belle cose. Sia l’anno scorso che quest’anno”.

Rinnoverà con il Bologna?
“Come dicono Thiago e l’ad Fenucci: quando ci saranno delle novità le annunceremo”.

Serie A: che è successo al Napoli quest’anno?
“Equiparare qualsiasi squadra europea al cammino del Napoli dell’anno scorso sarebbe inglorioso. Bisogna congratularsi con il Presidente De Laurentiis per la stagione scorsa ma qualsiasi comparazione tra la passata e questa annata non sarebbe giusto. Nessuna squadra può essere paragonata al Napoli dell’anno scorso”.

Abolizione del Decreto Crescita: come la vede?
“Bisogna capire cosa è l’industria calcio, per è un patrimonio della nostra cultura. Non ci sono delle regole in grado di metterla in risalto. Il Decreto Crescita era un mezzo ma bisognerebbe aiutare il sistema con gli stadi, le seconde squadre. Quest’industria fa parte della nostra cultura, la politica dovrebbe fare dei discorsi più organici. Servirebbe un’attenzione maggiore. Oggi il 90% dei club non ha uno stadio proprio. Se vuoi veramente aiutare il vivaio italiano non diminuisci gli stranieri ma devi agevolare le seconde squadre che oggi sono solo dei costi perché è sempre più difficile fare ricavi”.

Adesso i club prima di puntare su calciatori stranieri ci penseranno un po’…
“I club per cercare di abbassare i costi hanno adottato il Decreto Crescita. Non penso comunque che cambierà molto. Ma il problema reale è un altro. Dagli stadi ai vivai. La politica non aiuta. In Spagna hanno tutti le seconde squadre e quasi tutti hanno la proprietà dello stadio. Noi abbiamo le due squadre di Roma e Milano senza lo stadio di proprietà. Per aiutare i calciatori italiani bisognerebbe agevolare il sistema per fare le seconde squadre bisognerebbe prendere esempio dalla Spagna, dove comunque le squadre sono composte da tanti stranieri ma continuano a produrre calciatori spagnoli”.

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