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…con Benedetto Mancini

…con Benedetto ManciniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 11 aprile 2022, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

Il Tribunale di Catania spegne la società sportiva rossoazzurra. Fine dell’esercizio provvisorio. E anche delle speranze di Benedetto Mancini, che aveva provato a tenere in vita il Catania, tra mille dubbi e incertezze. Mancini a Tuttomercatoweb ripercorre le tappe che hanno portato al fallimento, scetticismo nei suoi confronti compreso.

Mancini, Latina, Rieti e di riflesso anche a Palermo con Tuttolomondo. Lei nel calcio non è fortunato…
“Ha ragione. Ma il calcio non è la mia attività principale”.

Già a Latina non era andata bene…
“A Latina è stato riconosciuto che sono stato vittima di una truffa da 7 milioni di euro. Con il fallimento non c’entro nulla. Non sono stato inibito e non ero nella sentenza del fallimento”.

E a Rieti?
“C’erano dei debiti. Ho gestito quei mesi e quando siamo andati all’atto non vi erano i presupposti. Eravamo partiti da seicentomila euro di debiti e poi sono arrivati a un milione e quattro”.

Il suo nome ha riguardato anche le vicende del Palermo di Tuttolomondo, quello che è fallito e che non ha presentato la fideiussione…
“Quando la mattina era uscita la notizia che il Palermo non si era iscritto al campionato, alle otto e mezza chiamai Fabrizio Lucchesi e gli chiesi lumi. Mi rispose che della fideiussione non sapeva nulla e mi fece parlare con Tuttolomondo. Mi dissero che la fideiussione era emessa da Lev Ins. In realtà la società bulgara non sapeva nulla. Così invitai Tuttolomondo a parlare con i legali della Lev Ins, la fideiussione era falsa. E quindi ho accompagnato Tuttolomondo dai Carabinieri a fare la denuncia. E i Carabinieri conoscevano già questo broker che lo aveva truffato”.

Ok, ma adesso il Catania è scomparso. Malgrado il suo tentativo. Perché non si è presentato il giorno della convocazione?
“La convocazione è arrivata tardi, neanche lo sapevo. Così per coerenza il giorno dopo ho fatto il deposito dal notaio e dato disponibilità a fare l’atto l’11 aprile. Avevo messo i soldi a disposizione per il Catania, ero disposto ad andare avanti e far usare i soldi per le spese”

Perché aveva scelto Catania?
“La piazza, il progetto calcistico e sulla città, sullo sport per i giovani. E poi quanta gente si è interessata al Catania? Perché non si parla di chi ha portato il Catania ad avere tutti questi debiti?”.

Pensa ancora ad un futuro nel calcio?
“Se ci sarà la possibilità si. Ma chiariamo una cosa”

Prego.
“Non ho certo fatto fallire io il Catania. Io ce l’ho messa tutta per fare qualcosa. Qualcuno scriveva di fideiussione bulgara. Nessuno l’ha mai chiesta”.

Però arrivare alla fine per il rogito…
“Abbiamo fatto tre riunioni. Non era semplice. Il rogito non aveva una data. L’importante era farlo nei tempi ragionevoli, entro il 19 aprile”.

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