4 aprile 1954: l'Inter chiude il set contro la Juventus. Terrificante 6-0, doppiette per Skoglund e Brighenti

Sessantanove anni fa l'Inter di Alfredo Foni impartì una dura lezione alla Juventus di Aldo Olivieri. Allo stadio San Siro, agli ordini dell'arbitro Jonni di Macerata, si giocava la partita di cartello, una gara che aveva l'ambizione di potere decidere lo Scudetto. Da una parte l'Inter arrivava da due campionati vinti di fila, prima grazie al catenaccio, poi con l'impiego di una tattica più garibaldina, per cercare di segnare un gol in più dell'avversario. La Juventus aveva chiuso al secondo posto, l'anno prima, c'era un terzo incomodo chiamato Fiorentina che aveva chiuso al primo posto il girone d'andata, diventando così Campione d'Inverno.
I viola però si sfaldarono con l'andare delle partite, mentre Inter e Juventus, dopo il 2-2 dell'andata datato 22 novembre, si ritrovavano praticamente appaiate. Doveva essere una sfida molto tirata, ma non andò così. Già al settimo del primo tempo è l'Inter, a passare, con lo svedese Lennard Skoglund, con la difesa juventina ferma a recalamare un possibile fuorigioco. Alla mezz'ora arriva il raddoppio di Gino Armano, poco dopo l'infortunio di Ermes Muccinelli, nelle fila della Juventus.
Ai tempi non c'erano cambi, quindi di fatto fu un problema grosso per i bianconeri. La partita, già abbastanza incanalata, presa una piega che all'inizio nessuno poteva aspettarsi. Brighenti segna il terzo gol, Skoglund dimenticato in area firma il quarto, Nesti appoggia la cinquina. C'è ancora tempo per un altro squillo di Brighenti, per il 6-0 finale. Alla fine l'Inter vinse lo Scudetto per un punto, proprio sulla Juventus.
