
Atalanta-Gasperini, la partita del rinnovo si gioca sulle garanzie tecniche
L'Atalanta ha fatto la sua mossa. La proposta di rinnovo fino al giugno 2027 per Gian Piero Gasperini è ufficiale, con il club nerazzurro che ha deciso di rompere gli indugi e chiarire apertamente le sue intenzioni: proseguire un percorso che ha regalato a Bergamo cinque qualificazioni Champions in sette stagioni. Ma la risposta del tecnico, almeno per ora, non è stata immediata. Anzi, Gasperini sembra intenzionato a valutare con attenzione ogni scenario.
GARANZIE PRIMA DI TUTTO – A margine del premio Gianni Di Marzio ricevuto a Portofino, Gasperini ha parlato chiaramente: «Io un contratto già lo ho e la scadenza non mi crea problemi. Anche lo scorso anno abbiamo trovato l'accordo ad agosto, addirittura a campionato iniziato. La sintonia con Luca Percassi è totale e sono certo che non sorgeranno contrasti. Tuttavia – precisa il mister – è evidente che alcune cessioni ci saranno, per esigenze di bilancio. Ma prima di firmare un prolungamento voglio capire quali saranno le prospettive tecniche e le ambizioni della società».
IL NODO STRATEGICO – Il tecnico non mette in discussione l'offerta economica, che resta di assoluto livello: 5 milioni netti più premi, saliti quest’anno addirittura a 6 milioni grazie ai risultati ottenuti sul campo. Piuttosto, il vero nodo da sciogliere riguarda le garanzie sportive - rimarca e scrive Pietro Serina per il Corriere di Bergamo -. Gasperini vuole la certezza di poter disporre anche in futuro di una squadra competitiva, perché replicare quanto fatto quest’anno sarà complicato: «Abbiamo realizzato qualcosa di straordinario, non sarà facile ripeterci e questa cosa un po' mi preoccupa», ha spiegato con franchezza il tecnico.
IL MESSAGGIO DEL CLUB – La scelta dell'Atalanta di rendere nota la proposta di rinnovo sembra però essere anche un messaggio esplicito: se Gasperini deciderà di lasciare Bergamo, sarà soltanto per una sua precisa volontà. Il club nerazzurro intende così ribadire una filosofia societaria che non cambierà: investimenti mirati, plusvalenze e grande attenzione ai bilanci. Una politica che, negli anni, ha sempre pagato.
GLI SCENARI POSSIBILI – Adesso la palla passa definitivamente a Gasperini, che dovrà scegliere tra due scenari ben precisi. Il primo è accettare il rinnovo spiegando magari che «il legame con società e tifosi è troppo forte per dire di no». La seconda strada sarebbe quella più problematica: rifiutare, affermando di non condividere i progetti tecnici futuri e confermando l'intenzione di arrivare alla scadenza naturale del contratto (giugno 2026). In questo secondo caso, la società si troverebbe davanti a un bivio: tenere Gasperini fino alla naturale scadenza, rischiando una stagione con un allenatore 'a termine', o lavorare per una risoluzione consensuale anticipata, cercando una separazione amichevole.
IL MOMENTO DELLA VERITÀ – Entro pochi giorni si saprà se l'Atalanta continuerà ancora a parlare "gasperiniano". Quel che è certo è che Bergamo vive ore decisive per il futuro della sua panchina, e il mister, protagonista assoluto della favola nerazzurra, sta riflettendo intensamente prima di scegliere.







