
Marcella Messina: “Bergamo Città Europea dello Sport 2027, grazie anche all’Atalanta"
Bergamo si prepara a vivere un 2027 da protagonista: la città è stata ufficialmente riconosciuta “Città Europea dello Sport”, un titolo che premia anni di lavoro e una visione precisa, fatta di inclusione, socialità e valori condivisi. A guidare questo percorso c’è Marcella Messina, assessora alle Politiche sociali, longevità, salute e sport del Comune di Bergamo, donna di energia e concretezza, che ha fatto dello sport un mezzo di crescita collettiva. «Abbiamo presentato un dossier dettagliato alla Commissione europea – spiega ai microfoni di 'Nerazzurro Stadio' – illustrando la nostra rete di impianti, società sportive e progetti sociali. La visita della Commissione ha confermato ciò che già sapevamo: Bergamo è un modello di collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini».
IL RUOLO DELL’ATALANTA – In questo mosaico virtuoso, un tassello fondamentale è l’Atalanta, che ha contribuito in modo determinante al riconoscimento. «La Commissione ha voluto conoscere la dirigenza nerazzurra e visitare lo stadio – racconta Messina –. L’interesse si è concentrato soprattutto sui progetti educativi e pedagogici che la società sviluppa con le scuole. Il loro lavoro con i giovani è riconosciuto anche a livello internazionale: rappresenta un modello virtuoso di come il calcio possa diventare strumento di formazione e crescita».
LA SCUOLA ALLO STADIO – Tra le iniziative più apprezzate c’è “La scuola allo stadio”, progetto che ha unito istituzioni, studenti e società sportiva in un percorso comune. «È un’iniziativa che avvicina i ragazzi al mondo Atalanta, non solo alla prima squadra ma anche al vivaio – spiega l’assessora –. Lo sport e la scuola insegnano gli stessi valori: disciplina, responsabilità e rispetto. Farli dialogare è fondamentale per formare cittadini migliori».
SPORT E COMUNITÀ – Il riconoscimento europeo è anche un punto di partenza per nuovi investimenti negli impianti cittadini. «Siamo al lavoro sulle piscine Italcementi e sul nuovo palasport, ma intanto abbiamo riaperto le piscine del Seminario, che stanno avendo un successo straordinario. Stiamo anche ampliando le attività nei parchi, grazie a un bando ministeriale da 350 mila euro per il Campo di Marte, dove installeremo nuove attrezzature outdoor. Lo sport deve essere accessibile a tutti, anche a chi non pratica attività agonistica».
IL LEGAME TRA SPORT E SALUTE – Per Messina, sport e salute sono due facce della stessa medaglia. «Muoversi è la prima forma di prevenzione – sottolinea –. L’attività fisica riduce il rischio di malattie, migliora l’umore e la qualità della vita. In un’epoca in cui ansia e stress sono sempre più diffusi, ricordiamoci che anche una semplice passeggiata o un’ora in palestra possono fare la differenza».
ATALANTA, MOTORE DI ORGOGLIO – L’assessora riconosce che i successi dell’Atalanta hanno avuto un impatto enorme anche sul tessuto sociale: «La Dea è un simbolo di orgoglio e appartenenza. I risultati sportivi hanno dato fiducia e visibilità alla città, ma soprattutto hanno generato entusiasmo nei giovani, che si identificano nella squadra e nei suoi valori. Bergamo oggi è conosciuta nel mondo anche grazie all’Atalanta».
IL VALORE DELL’ESEMPIO – Tra i simboli di questo legame spicca Marten De Roon, a cui il Comune ha recentemente conferito la Benemerenza Civica. «De Roon rappresenta perfettamente la gratitudine verso Bergamo – racconta Messina –. È un atleta che vive la città, la rispetta e la restituisce con gesti concreti. La sua benemerenza è un riconoscimento che va oltre il calcio: è un tributo a un modello sportivo e umano».
UNA PASSIONE DI FAMIGLIA – E l’assessora, pur senza proclami, ammette di essere ormai parte della comunità atalantina: «Mio figlio Lorenzo, che ha 13 anni, è un grande tifoso. Ha scelto da solo di essere atalantino, come tanti ragazzi della sua età. Andiamo spesso insieme allo stadio: lui in Curva con gli amici, io in tribuna. È una passione che ci unisce».
SPORT COME LEGAME SOCIALE – Per Messina, lo sport è soprattutto relazione: «Quando gioca l’Atalanta, i quartieri si riempiono di vita. Nei bar e nei circoli si incontrano persone di ogni età, famiglie e sconosciuti che condividono la stessa emozione. È un modo bellissimo per combattere la solitudine e rafforzare la comunità. Questo è lo spirito che vogliamo portare avanti nel 2027: Bergamo capitale di uno sport che unisce».
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