De Ketelaere e la scintilla del nuovo ciclo: così riparte l’Atalanta di Palladino
Il conto alla rovescia è già iniziato. Domani a Zingonia l’Atalanta tornerà a fare sul serio e per Raffaele Palladino comincerà la prima vera settimana di lavoro con un gruppo quasi al completo. Il tecnico ha conosciuto la Dea attraverso gli undici “superstiti” rimasti a Bergamo durante la sosta, ma da domani il mosaico si ricompone: rientrano i nazionali, si alza il livello, torna la concorrenza. E soprattutto, torna l’entusiasmo.
RIPARTE IL TRIDENTE – L’idea di rivedere il tridente non è più un esercizio teorico: contro il Napoli potremmo rivedere quella struttura che ha illuminato l’Europa. Charles De Ketelaere, ultimo a rientrare per via dell’impegno del Belgio contro il Liechtenstein, è un perno fondamentale. Non segna dal 14 settembre – la doppietta al Lecce – ed è il primo a sapere che la nuova Atalanta ha bisogno della sua scossa.
Scamacca e Lookman rientrano prima, freschi di impegni internazionali. Palladino valuterà le loro condizioni, ma l’assetto naturale potrebbe essere un 3-4-3 fluido, pronto a diventare 3-4-2-1 a seconda della posizione degli esterni offensivi.
SCELTE E GERARCHIE – A centrocampo la concorrenza è d’élite - inquadra La Gazzetta dello Sport -: Ederson, De Roon e Pasalic per due maglie, tre profili con peso tecnico e mentale. Sugli esterni, sfida aperta tra Bellanova, Zalewski e Zappacosta. In difesa, davanti a Carnesecchi, i candidati principali sono Kossounou, Hien e Ahanor, con attenzione però al rientro tardivo di Odilon, impegnato martedì in Oman come Sulemana sarà in Corea. Palladino troverà una rosa ampia, fisica, ricca di alternative: un laboratorio perfetto per la sua idea di calcio mobile, studiata nei dettagli, capace di cambiare pelle dentro la partita.
LA MENTE PRIMA DEL MODULO – Ma la prima vera partita Palladino deve vincerla nella testa del gruppo. L’Atalanta vista contro il Sassuolo era piatta, spenta, svuotata. Il primo compito è restituire entusiasmo, energia, sorriso.
Per questo la scelta del club – voltare pagina dopo Juric e puntare sul vento fresco di Palo – ha un senso profondo: rinnovare la mentalità, prima ancora della tattica. Palladino lo ha capito subito e nei primi giorni ha lavorato su principi chiari, intensità e condivisione.
I TEMPI SONO STRETTI – Il calendario non aspetta: Napoli sabato, Francoforte in Champions a metà settimana, poi Fiorentina e l’esordio in Coppa Italia con il Genoa. Un tour de force immediato che non concede margini di errore.
Zingonia, però, è il luogo ideale per partire veloce: strutture, ambiente, organizzazione e una rosa costruita negli anni con una logica precisa permettono a Palladino di spingere subito sull'acceleratore.
L’Atalanta riparte da volti nuovi, idee fresche e soprattutto da un entusiasmo che mancava. Palladino ha la rosa, la qualità e il contesto per costruire subito un’identità riconoscibile. E il ritorno di De Ketelaere nel tridente può diventare la scintilla perfetta per accendere un ciclo che a Bergamo vogliono credere, ancora una volta, vincente.
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