Dea, allarme rosso: otto gare senza vittorie e tre ko di fila. La Dea deve rialzarsi subito
La crisi dell’Atalanta non è più soltanto una sensazione: è raccontata dai numeri con una durezza che a Bergamo non si sentiva da anni. Tutto parte da un dato tanto semplice quanto preoccupante: sono passati 70 giorni dall’ultima vittoria in Serie A, quel 3-0 del 21 settembre a Torino. Da allora, la Dea si è spenta.
OTTO SENZA VITTORIE – È la serie più lunga da quando l’Atalanta frequenta stabilmente le zone nobili del campionato - analizza il dato statistico L'Eco di Bergamo -. Cinque pareggi tra fine settembre e fine ottobre, poi il crollo: tre sconfitte consecutive contro Udinese, Sassuolo e Napoli. Dal quinto posto al tredicesimo in poco più di un mese. Una caduta verticale che in passato apparteneva alla “vecchia” Atalanta, non a quella che negli ultimi anni ha giocato per scudetto, Champions e trofei europei.
UN PARAGONE CHE FA PAURA – Bisogna tornare addirittura al 2015/16 per ritrovare una striscia così negativa. All’epoca furono quattordici le partite senza successo, in un’annata iniziata bene e poi finita sull’orlo della crisi prima della risalita con Reja. Oggi siamo agli otto match senza vittorie, sesto peggior risultato dell’era dei tre punti. L’ultima situazione paragonabile fu nel 2014/15, tra Colantuono e Reja. Per ritrovare qualcosa di più pesante occorre scavare più a fondo: il disastroso 2004/05, con quindici gare di fila senza successi e retrocessione finale.
TRE KO DI FILA – È un’altra soglia psicologica che negli ultimi dieci anni la Dea non aveva mai superato. Non è una novità assoluta, ma appartiene soltanto agli anni peggiori. La striscia attuale replica quelle del 2022/23, 2021/22 e 2023/24: sempre e solo tris, mai oltre. Per trovare quattro sconfitte di fila si deve tornare ai tempi non così lontani, ma molto diversi, del 2015/16, o ancora più indietro, fino addirittura al 1995/96, quando i ko consecutivi furono sei.
UN MOMENTO DA ROMPERE SUBITO – Fiorentina-Atalanta arriva quindi nel momento più delicato possibile, e forse non potrebbe esserci occasione migliore per tentare il rilancio: una grande partita, una grande avversaria e una posta in gioco che va oltre i tre punti. Palladino ha il compito di invertire due strisce nere prima che diventino un macigno: otto gare senza vittorie e tre ko consecutivi sono numeri che non appartengono alla Dea degli ultimi anni e che non possono appartenerle ora.
Se l’Atalanta vuole tornare Atalanta, deve farlo adesso. Contro la Fiorentina. Davanti al suo pubblico. Senza alternative.
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