Palladino prima del match: "Esordio da sogno, ma voglio un'Atalanta offensiva. Scamacca? Si è meritato questa notte"
L'atmosfera è quella delle grandi notti, il palcoscenico è il Deutsche Bank Park vestito a festa, e per Raffaele Palladino è il momento della verità. A pochi istanti dal suo battesimo di fuoco in Champions League, il tecnico dell'Atalanta si presenta ai microfoni di Sky Sport con la serenità di chi sa di essersi meritato questa chance e la grinta di chi non vuole fare la comparsa. Tra l'emozione per l'inno che sta per suonare e la lucidità tattica, l'allenatore traccia la linea: rispetto per l'avversario, ma la Dea non snaturerà il suo credo offensivo.
L'EMOZIONE DELLA PRIMA VOLTA, UN PREMIO AL LAVORO - Impossibile restare indifferenti davanti al fascino della massima competizione europea. «Stasera siamo in uno stadio bellissimo, in una competizione che è il sogno di ogni calciatore e allenatore», ammette Palladino con onestà. Ma la sua presenza lì non è un regalo, bensì il frutto di un percorso: «Se siamo qui vuol dire che negli anni passati è stato fatto un lavoro straordinario, di grande sacrificio. È un orgoglio esserci».
MATURITÀ E IDENTITÀ, AVANTI SENZA PAURA - Passando al campo, il tecnico ha le idee chiare su cosa servirà per uscire indenni dalla bolgia di Francoforte. «Mi aspetto una prova di grande maturità. Ho visto i ragazzi concentrati: ci saranno difficoltà, è inevitabile, ma siamo chiamati a superarle». La ricetta tattica è quella dell'equilibrio dinamico: «Loro si muovono tanto, giocano un calcio fluido, ma a me interessa la mia squadra. La mentalità dell'Atalanta deve restare offensiva: si attacca insieme e si difende insieme, capendo i momenti della partita ma puntando sempre sulla qualità e sullo slancio».
LE SCELTE DI FORMAZIONE, FIDUCIA AI SINGOLI - Infine, la spiegazione sulle scelte dell'undici titolare, con i riflettori puntati sul ritorno di Scamacca dal 1' e sulla conferma di Kossounou. «Ho cercato di mettere in campo la squadra migliore. Gianluca ha fatto bene quando è entrato a Napoli, così come Kossounou». Palladino chiude con un attestato di stima per la rosa che sta imparando a guidare: «Questa squadra ha valori enormi e giocatori molto forti. Li conosco da pochi giorni, ma li sto scoprendo sotto tutti i punti di vista e le risposte sono positive».
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