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Atalanta, ecco perché Sportiello può risolvere i problemi della lista ChampionsTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 12:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Atalanta, ecco perché Sportiello può risolvere i problemi della lista Champions

Senza il ritorno del portiere, cresciuto a Zingonia, i nerazzurri rischiano di ritrovarsi con pochissimi slot disponibili per la massima competizione europea

L’Atalanta rischia seriamente di trovarsi in difficoltà con la compilazione della lista Uefa per la prossima Champions League. Rispetto al campionato, infatti, le regole europee sono più rigide e penalizzano alcuni giocatori importanti della rosa nerazzurra. Marco Carnesecchi, Ibrahim Sulemana e Honest Ahanor non rientrano nelle agevolazioni degli under o dei cresciuti nel club a livello internazionale, e vanno così a occupare tre posti nella categoria "liberi", quella più affollata. Di conseguenza, gli slot per nuovi acquisti sono ridotti al minimo, con la necessità di inserire almeno un altro portiere e un centravanti titolare.

LA CARTA SPORTIELLO - In questo scenario complicato, la soluzione ideale porta un nome ben noto a Bergamo: Marco Sportiello. Il portiere 33enne, attualmente in uscita dal Milan, è cresciuto proprio a Zingonia e il suo ritorno permetterebbe all’Atalanta di sfruttare uno slot libero nella speciale categoria dei "formati nel club". Al momento, in questo elenco figurano solo Francesco Rossi, Giorgio Scalvini e eventualmente Andrea Bonfanti. In questo modo, Sportiello non occuperebbe un posto tra i giocatori "liberi", lasciando così spazio per un altro nuovo acquisto in rosa.

DUE LISTE, DUE STATUS - La differenza sostanziale tra Serie A e Champions League si gioca proprio sul concetto di "cresciuto nel club". Per l’Uefa servono infatti tre anni nel vivaio del club prima dei 21 anni: Carnesecchi ne ha fatti solo due, dunque non gode delle agevolazioni previste dal campionato italiano. Idem Sulemana e Ahanor, che nonostante la giovanissima età pesano già come over nella lista europea. Al contrario, Scalvini e Bonfanti rientrano nelle agevolazioni in quanto cresciuti totalmente a Zingonia, risultando così risorse preziose in chiave Champions.

ITALIANI IN SOVRANNUMERO - Oltre a questo, paradossalmente, l'Atalanta si ritrova con troppi italiani - spiega L'Eco di Bergamo -: Scamacca, Maldini, Brescianini, Bellanova e Zappacosta, cinque giocatori cresciuti in Italia per soli quattro slot disponibili. Uno di questi andrà obbligatoriamente inserito tra i giocatori liberi, creando un ulteriore problema per l’inserimento dei prossimi nuovi arrivi.

LA SITUAZIONE ATTUALE - Con la partenza di Retegui l’Atalanta libera momentaneamente un posto nella lista Uefa, arrivando a quindici slot occupati su diciassette disponibili. Ma con la certezza di dover inserire ancora un portiere e almeno un attaccante titolare, la situazione resta critica. Se il vice Carnesecchi fosse Sportiello, si libererebbe uno slot decisivo per un ulteriore colpo di mercato, lasciando spazio per l’arrivo di un centravanti e un altro rinforzo che Juric chiede per difesa o corsie esterne.

SCENARI FUTURI - Non si tratta di un problema immediato, ma il club deve tenere conto delle limitazioni che rischia di avere al termine del mercato. Una soluzione sarebbe quella di puntare anche su altri giocatori cresciuti nel proprio vivaio (o trattenere Bonfanti), così da non intasare ulteriormente la lista. L’operazione Sportiello, quindi, non è un semplice ritorno romantico, ma una necessità concreta per affrontare al meglio la prossima Champions League senza troppi vincoli.

L’Atalanta è davanti a un puzzle delicato per le regole della lista Uefa, e il ritorno di Sportiello potrebbe rappresentare la mossa vincente per garantire flessibilità e margini di manovra. Il portiere cresciuto a Zingonia diventerebbe così una pedina fondamentale, non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto per equilibrare le esigenze della rosa nerazzurra. Una soluzione pratica, economica e strategica.