
Dea, il nuovo corso parte da Scamacca e Krstovic: due punte per far sognare i tifosi
Dopo mesi di attesa e sofferenze, Gianluca Scamacca è pronto a riabbracciare il campo dal primo minuto. L’attaccante romano, tormentato dagli infortuni nella scorsa stagione, vive la vigilia del debutto in campionato con la voglia di riscatto. Juric lo ha confermato in conferenza stampa: «Può partire titolare, anche se non è ancora al massimo. La cosa importante è la sua determinazione: in questi quaranta giorni ha lavorato con un’intensità spettacolare». L’ultima rete ufficiale di Scamacca risale al 26 maggio 2024, contro il Torino: 455 giorni dopo, la sfida col Pisa può diventare il punto di svolta.
L’ENTUSIASMO DI KRSTOVIC – Diverso il percorso di Nikola Krstovic - spiega La Gazzetta dello Sport -, arrivato dal Lecce con una condizione fisica già rodata e un entusiasmo contagioso. Il montenegrino, scelto per raccogliere l’eredità di Retegui, si è subito inserito nello spogliatoio e non vede l’ora di scendere in campo alla New Balance Arena: «È pronto per giocare da subito» ha assicurato Juric. La sua grinta e il suo modo di interpretare il ruolo da centravanti hanno già conquistato i tifosi.
SCAMACCA E KRSTOVIC INSIEME? – L’idea di un attacco a due punte affascina i tifosi, ma Juric ha chiuso la porta almeno per ora: «Due numeri 9 possono coesistere, ma non è una mia opzione al momento». L’ipotesi più probabile resta la staffetta: Scamacca dall’inizio, Krstovic pronto a subentrare nel finale per garantire energia e concretezza. Una rotazione di lusso che permette alla Dea di alzare il livello rispetto al passato recente.
LO SCENARIO – La nuova Atalanta riparte dunque con due punte di livello internazionale, un lusso che testimonia le ambizioni della società. Scamacca vuole dimostrare di non essere più frenato dagli infortuni, Krstovic sogna di esplodere definitivamente in un contesto che sembra perfetto per le sue caratteristiche. Juric, dal canto suo, potrà gestire un ventaglio di soluzioni offensive che negli anni passati la Dea raramente aveva avuto.
La stagione nerazzurra si apre con un doppio sorriso: due centravanti veri, due uomini simbolo di un’Atalanta che vuole restare grande.







