Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / atalanta / Primo Piano
Fiducia, ma quanta fatica per la nuova Atalanta
Oggi alle 12:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Fiducia, ma quanta fatica per la nuova Atalanta

Lo striscione in curva dice tutto, ma la Dea deve ancora ritrovarsi

C’è uno striscione in curva Sud che ieri sera, più di qualsiasi analisi tattica, ha spiegato la serata bergamasca: «Fiducia, an sé l’Atalanta». In quelle quattro parole c’è il dna di una città che non si perde nei rimpianti, ma che pretende lavoro, serietà, sudore. Non è un anno zero, è un nuovo capitolo. Eppure il primo appunto a margine di questo libro dice che i tre punti non ci sono.

LA VOCE DELLO STADIO – 22.235 spettatori hanno accompagnato l’alba dell’era Juric, sotto gli occhi della famiglia Percassi e di Steve Pagliuca. La New Balance Arena, ancora in attesa dell’ufficialità definitiva del nome, ha offerto un colpo d’occhio importante. La Sud compatta, la Nord ridisegnata dalla presenza del nuovo striscione “Millenovecentosette”, il settore ospiti con mille pisani festanti dopo 34 anni di attesa per un ritorno in Serie A che vale più di una promozione.

I FANTASMI DEL PRIMO TEMPO – La nuova Atalanta non è piaciuta. Gioco lento, idee confuse, fragilità difensive accentuate da un autogol che è sembrato il simbolo della serata: Hien che spinge il pallone nella propria porta dopo una serie di errori concatenati. Dietro, troppe distrazioni; davanti, pochissime idee. Juric in panchina sembrava camminare con addosso il peso dell’eredità gasperiniana, nervoso e con le braccia conserte, mentre sugli spalti aleggiava il pessimismo di un mercato ancora incompleto e del caso Lookman irrisolto.

SCAMACCA, L’URLO – Poi, però, ecco il calcio che cambia le emozioni in un lampo. Gianluca Scamacca, al ritorno da titolare dopo oltre un anno, ha scelto il momento perfetto per ripresentarsi: controllo, destro chirurgico e rete che ha fatto esplodere lo stadio. L’esultanza liberatoria, la traversa colpita poco dopo, l’abbraccio dei compagni: in 20 minuti Scamacca ha ridato alla Dea quella sensazione di potenza offensiva che sembrava evaporata con l’addio di Retegui.

LE OMBRE – Ma il resto? Tanta generosità, poca lucidità. Juric ha tardato i cambi, Maldini ha alternato buone giocate a errori clamorosi, De Ketelaere è rimasto troppo a guardare, Zalewski ha mostrato qualità offensive ma difficoltà dietro. Il Pisa ha sofferto, si è abbassato, ma ha resistito con ordine e sacrificio. Il punto, alla fine, è il premio per una neopromossa che non ha avuto paura di nulla e che ha mostrato già l’impronta di Gilardino.

LA LEZIONE – La prima di campionato non fa mai classifica, ma traccia le prime righe di un percorso. E queste dicono che l’Atalanta ha bisogno di tempo, che Juric dovrà costruire identità e certezze, che i nuovi vanno inseriti gradualmente. Ma soprattutto dicono che se il volto di questa Atalanta deve essere quello di Scamacca, allora sì, vale la pena avere fiducia. Come scritto su quello striscione, che ieri ha parlato più di mille parole.

© foto di TuttoAtalanta.com
© foto di TuttoAtalanta.com