
Atalanta, bilancio di mercato: Musah il colpo finale, il caso Lookman e i nodi rimasti aperti
La Dea chiude una sessione intensa con investimenti per circa 120 milioni, tra entrate di spessore e trattative sfumate. Musah l’ultimo innesto, Lookman resta un enigma. Difesa immobile, centrocampo confermato. Ora Juric deve trasformare la rosa in una squadra pronta per campionato e Champions.
UN MERCATO DA RECORD – Alle ore 20 del 1° settembre cala il sipario sul calciomercato italiano. L’Atalanta esce da questa finestra con una delle campagne acquisti più onerose della sua storia recente: oltre 120 milioni investiti, segnale della solidità del club e della volontà di restare stabilmente tra le grandi. L’ultimo arrivo è quello di Yunus Musah, prelevato dal Milan con la formula del prestito oneroso e diritto di riscatto. Un profilo dinamico, eclettico, che può dare respiro a Juric soprattutto sulle corsie e negli interni di centrocampo.
IL CASO LOOKMAN – Il capitolo più controverso resta quello di Ademola Lookman. Il nigeriano ha raggiunto il ritiro della propria nazionale ma il suo futuro resta sospeso. Il mercato italiano è chiuso, ma in Arabia Saudita (11 settembre) e in Turchia (12 settembre) le trattative sono ancora possibili. Il Galatasaray sogna di affiancarlo a Osimhen per un tandem tutto nigeriano, mentre il Fenerbahçe osserva. L’Atalanta però è stata chiara: solo cessione definitiva, nessuna formula diversa. La tifoseria è spaccata: una parte contesta atteggiamenti ritenuti poco rispettosi, un’altra ne invoca il reintegro come pedina imprescindibile per Champions e Serie A, ricordando la storica tripletta in finale di Europa League a Dublino.
GLI ESTERNI – L’esterno offensivo atteso non è arrivato. Musah potrà essere adattato anche a destra, mentre il giovane Bernasconi diventa il quinto elemento della batteria, accanto a Zappacosta, Bellanova e Zalewski. Scelte che evidenziano la volontà di puntare anche su risorse interne, valorizzando giovani del vivaio.
DIFESA BLOCCATA – In difesa non ci sono stati movimenti. Scalvini resta saldamente a Bergamo, nonostante le sirene di mercato (Newcastle e club esteri) e la valutazione monstre di oltre 50 milioni. Stesso discorso per Djimsiti (in scadenza di contratto), accostato anche a soluzioni internazionali (Qatar) e Milan. Comuzzo della Fiorentina è un profilo che piace, ma le richieste viola hanno di fatto anerato, per il momento, la possibile trattativa.
CENTROCAMPO CONFERMATO – Restano in nerazzurro anche Brescianini, cercato dal Napoli e dalla Fiorentina nelle ultime ore, e Lazar Samardzic, che ha manifestato la volontà di avere più centralità nel progetto ma che Juric considera una risorsa. Juric si ritrova così con un centrocampo numeroso e di qualità, dove Musah potrà essere subito protagonista per via dell'infortunio di Ederson (out per un mese).
LE NUOVE SCOMMESSE – Tra le curiosità della nuova rosa spicca il giovane Ahanor, soffiato in tempi rapidi alla concorrenza di Milan e Chelsea. Un talento ancora grezzo ma intravisto già in estate, che potrebbe trovare minuti e confermare l’intuizione degli osservatori nerazzurri.
IL BILANCIO – La sensazione è che l’Atalanta abbia completato una campagna acquisti ambiziosa ma allo stesso tempo con alcuni nodi non sciolti. Juric ha a disposizione una rosa più profonda, ma deve gestire il caso Lookman e valorizzare elementi in batteria quali Daniel Maldini e Samardzic, oltre alla scommessa Kamaldeen, voluto da Juric. La sosta arriva al momento giusto: serve riorganizzare le idee, alzare il livello fisico e mentale della squadra e prepararsi al doppio fronte Serie A–Champions.
L’Atalanta chiude con investimenti record, ma il vero banco di prova comincia ora. Vincere contro il Lecce dopo la pausa non sarà solo un imperativo di classifica: sarà la prova del nove per capire se questa rosa può davvero riprendere la marcia europea e confermarsi tra le prime quattro d’Italia.







