
Zalewski, dall'affare contestato alla certezza di Juric: l'Atalanta si gode il suo nuovo esterno
L’estate scorsa l’Atalanta ha deciso di investire pesantemente su Nicola Zalewski, strappandolo all’Inter poche settimane dopo che i nerazzurri lo avevano riscattato dalla Roma per 8 milioni. La Dea ne ha sborsati 17, più del doppio, scatenando polemiche e attirando persino l’attenzione del Codacons, che non ha mancato di segnalare l’operazione come sospetta per i margini in gioco.
NECESSITÀ TECNICA – Al di là delle contestazioni, la verità è che l’Atalanta non ha acquistato Zalewski per ragioni di bilancio, ma per esigenze di campo. La cessione di Ruggeri all’Atletico Madrid aveva aperto un vuoto pesante sulla corsia sinistra e Ivan Juric, appena arrivato a Bergamo, aveva fatto il nome del nazionale polacco come priorità assoluta.
INTESA CON JURIC – Il rapporto tra Juric e Zalewski nasce dai mesi romani del tecnico croato, quando i due avevano iniziato a costruire un legame umano e tecnico solido, forse l’unico ricordo positivo di quell’esperienza. A Bergamo il feeling si è trasformato in fiducia piena: il nuovo esterno è sempre partito titolare e ha dimostrato subito di poter incidere.
RISPOSTE IN CAMPO – La gara contro il Lecce ha rappresentato il manifesto delle sue qualità: un gol, un assist e anche una traversa colpita, a conferma di una crescita rapida e costante. Zalewski si sta prendendo la scena in silenzio, senza lasciarsi trascinare dalle polemiche estive, e oggi rappresenta uno dei pochi punti fermi di un’Atalanta che per il resto sta ancora cercando le giuste gerarchie.
L’investimento inizialmente giudicato sproporzionato inizia a sembrare meno azzardato. Se Zalewski continuerà su questa strada, la Dea non avrà soltanto colmato un vuoto tecnico, ma potrà dire di aver trovato un esterno moderno e determinante per il progetto Juric.







