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Il personaggio - Samardzic, la svolta di un talento che non si nasconde piùTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 08:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Il personaggio - Samardzic, la svolta di un talento che non si nasconde più

Da Torino al Bruges, fino a Bergamo: il serbo sta diventando la certezza che l’Atalanta cercava

Ci sono calciatori che crescono nell’ombra, aspettando il momento giusto per brillare. E poi ci sono quelli come Lazar Samardzic, che non appena intravedono la luce, si prendono la scena con naturalezza. L’Atalanta lo aveva scelto per questo: per la sua qualità, certo, ma anche per quella personalità che a tratti si era solo intravista nel primo anno a Bergamo. Oggi, però, il talento serbo sembra aver imboccato la strada giusta, quella che separa la promessa dall’affermazione.

IL PESO DEL TALENTO – Da quando è arrivato in Italia, Samardzic ha sempre avuto un marchio addosso: quello del talento “da maneggiare con cura”. L’Udinese lo aveva lanciato, facendogli capire cosa significa adattarsi al ritmo e alla fisicità della Serie A. L’Atalanta, invece, gli ha chiesto un salto di maturità: diventare un giocatore totale, capace di incidere non solo nei tocchi eleganti, ma anche nei momenti che contano. E nelle ultime settimane, quel salto sembra finalmente arrivato.

A Torino, dove ha firmato una prestazione scintillante nel 3-0 che ha rilanciato la Dea, ha dato un assaggio di ciò che può essere quando il motore gira al massimo. Contro il Bruges, è entrato dalla panchina con la freddezza di un veterano, trasformando il rigore del pari e disegnando poi l’assist del 2-1 con la precisione di un architetto. E infine, il gol al Como, una sintesi perfetta della sua evoluzione: forza, visione, rapidità di pensiero e quel sinistro che resta un’arma letale.

L’ALCHIMIA CON JURIC – Ivan Juric, che non regala mai elogi gratuiti, lo ha riscoperto e ridefinito. Gli ha chiesto di non essere solo un numero dieci, ma un ingranaggio dentro un meccanismo collettivo. Meno pause, più concretezza. Meno “momenti” e più presenza. Samardzic ha risposto con disponibilità e dedizione, adattandosi anche a un sistema che non è costruito per esaltare solo i solisti. E così, tra una giocata di classe e una rincorsa da centrocampista vero, è diventato il volto di un’Atalanta che non vuole più vivere di fiammate, ma di continuità.

La sua connessione con Ederson e Lookman promette di essere una delle chiavi del progetto Juric: un triangolo tecnico, dinamico e sempre in movimento, in grado di creare superiorità anche senza un riferimento fisso davanti. Quando poi torneranno De Ketelaere e Scamacca, la concorrenza sarà altissima, ma il serbo ha finalmente imparato a non temerla: perché ora sa di poter reggere la pressione e di meritare la maglia da titolare.

TRE INDIZI FANNO UNA PROVA – Non è più una casualità - richiama e descrive L'Eco di Bergamo -. Tre prestazioni convincenti, in tre partite decisive, bastano per dire che Samardzic ha imboccato la curva giusta. La crescita è visibile non solo nei numeri, ma anche nei dettagli: la postura più sicura, la rapidità nel prendere decisioni, la capacità di leggere i momenti della gara. E, soprattutto, quella fame che era mancata nei mesi passati. L’Atalanta lo aveva pagato oltre 20 milioni di euro, consapevole che si trattava di un investimento per il futuro. Ora il futuro è diventato presente.

L’EREDITÀ DEL 10 – A Bergamo, il numero dieci ha sempre avuto un peso specifico particolare. È stato il simbolo della fantasia, ma anche del coraggio di chi osa, di chi rischia la giocata anche quando sembra impossibile. Samardzic ha tutto per raccogliere quella eredità. Gli serve solo una cosa: continuità. Non nei colpi, quelli li ha sempre avuti, ma nella mentalità.

Se continuerà a mantenere questo livello di concentrazione, il serbo potrà diventare non solo una pedina fondamentale per Juric, ma uno dei punti di riferimento della Serie A moderna.

LA MATURITÀ È ARRIVATA? A questo punto la domanda è legittima: la svolta è definitiva? È presto per dirlo, ma l’impressione è che Samardzic stia finalmente diventando il giocatore che l’Atalanta sognava. Meno incostante, più determinato. Capace di unire l’estetica all’efficacia.

E se davvero la maturità è arrivata, allora la Dea può sorridere: perché un talento così, quando trova equilibrio, può cambiare il destino di una squadra.

© foto di TuttoAtalanta.com