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Atalanta da Mondiale: già quattro sicuri, ma il 2026 può diventare l’anno dei recordTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:30Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Atalanta da Mondiale: già quattro sicuri, ma il 2026 può diventare l’anno dei record

Dopo Sulemana e Kossounou, altri 12 giocatori della Dea restano in corsa tra qualificazioni e spareggi. In palio un traguardo storico: portare fino a 16 atalantini negli USA.

Il Mondiale 2026, che si giocherà tra Stati Uniti, Canada e Messico, è ancora lontano otto mesi, ma a Bergamo la corsa è già cominciata. L’Atalanta si prepara a battere ogni record di presenza alla rassegna iridata: mai così tanti suoi giocatori sono stati coinvolti in contemporanea nelle qualificazioni. Ad oggi, due nerazzurri hanno già staccato il biglietto – Sulemana con il Ghana e Kossounou con la Costa d’Avorio – mentre altri due, Ederson e Musah, sono in attesa di conferma con Brasile e Stati Uniti. Ma dietro di loro c’è una lunga fila di giocatori che inseguono il sogno: dalla truppa azzurra fino ai protagonisti dei playoff europei e africani.

GIÀ QUALIFICATI – L’Africa ha già consegnato le prime certezze. Il Ghana di Sulemana ha chiuso in testa al girone, precedendo Madagascar e Mali, mentre la Costa d’Avorio di Kossounou ha superato il Gabon. Entrambi sono praticamente sicuri della convocazione: il ghanese non è un titolare fisso ma resta nel gruppo stabile, il difensore ivoriano è una colonna della retroguardia. Per loro la qualificazione è già una festa, un traguardo da condividere con l’Atalanta che potrà contare su due ambasciatori africani nel prossimo Mondiale.

AMERICA GIÀ CONQUISTATA (MA NON PER TUTTI) – Anche nel continente americano i destini nerazzurri si intrecciano. Gli Stati Uniti di Musah ospiteranno la manifestazione, ma il centrocampista dovrà riconquistare la fiducia del ct, da cui manca da marzo. Situazione simile per Ederson, in corsa con il Brasile già qualificato: il talento di Ivan Juric dovrà convincere Carlo Ancelotti a inserirlo tra i 26, in mezzo a una concorrenza feroce.
Per entrambi, la stagione in maglia nerazzurra diventa il banco di prova per ritagliarsi un posto nel gruppo che volerà oltreoceano.

PASALIC E CDK, DESTINAZIONE QUASI SICURA – In Europa - descrive e fa il punto L'Eco di Bergamo -, Mario Pasalic e Charles De Ketelaere sono ormai a un passo dal traguardo. La Croazia, prima nel girone con una gara in meno, può blindare la qualificazione già a novembre contro Far Oer e Montenegro. Discorso simile per il Belgio, che dovrà solo evitare passi falsi contro Kazakistan e Liechtenstein. Entrambi i giocatori sono pienamente integrati nei rispettivi gruppi e, salvo sorprese, saranno protagonisti del Mondiale.

LOOKMAN E LA LUNGA STRADA AFRICANA – Diverso il destino di Ademola Lookman, che con la Nigeria dovrà affrontare una strada più tortuosa. Le Super Eagles hanno mancato la qualificazione diretta ma parteciperanno agli spareggi continentali, sfidando prima il Gabon e poi, in caso di successo, Camerun o Repubblica Democratica del Congo. Chi vincerà dovrà poi affrontare un’ulteriore selezione intercontinentale a marzo 2026.
Una maratona che potrebbe regalare a Lookman la sua prima Coppa del Mondo o, al contrario, spegnere il sogno sul filo di lana.

GLI AZZURRI E GLI ALTRI SPAREGGI – Il gruppo italiano dell’Atalanta è il più folto, ma anche il più incerto. Carnesecchi, Bellanova, Scalvini, Scamacca, Maldini e il giovane Ahanor (in attesa del passaporto) sono tutti nel giro azzurro, ma la certezza della convocazione è lontana. L’Italia, quasi condannata ai playoff, si giocherà tutto a marzo, e solo i migliori potranno entrare nella lista di Gattuso. Non solo azzurri: la Svezia di Hien, la Polonia di Zalewski, la Bosnia di Kolasinac, la Serbia di Samardzic e l’Albania di Djimsiti inseguono lo stesso obiettivo attraverso gli spareggi europei. Quasi tutti sono titolari nelle loro nazionali, e se le rispettive squadre passeranno, il biglietto per gli Stati Uniti sarà loro.

VERSO UN RECORD STORICO –
Con 17 giocatori complessivi nella storia del club ad aver partecipato a un Mondiale, l’Atalanta punta a superare i quattro presenti del Qatar 2022 e a riscrivere la propria storia. Le proiezioni parlano chiaro: da un minimo di quattro fino a un massimo di sedici nerazzurri potrebbero calcare il palcoscenico mondiale nel 2026. Un traguardo che testimonia il valore internazionale di una squadra che, stagione dopo stagione, continua a crescere, formare talenti e mandarli in vetrina nel calcio che conta.

DA BERGAMO AL MONDO – Dal Ghana a Belo Horizonte, da Zagabria a Stoccolma, la Dea parla sempre più lingue. E se il Mondiale sarà la vetrina globale del calcio, l’Atalanta ci arriverà da protagonista, con il suo spirito internazionale e il suo marchio di fabbrica: talento, lavoro e orgoglio bergamasco.

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