Atalanta prudente? No, le occasioni sono le stesse (ma serve più concretezza)
“L’Atalanta non è più quella di una volta! Con Gasperini si segnava tanto, mentre adesso è più prudente e difensiva: Juric non ha proseguito il filo conduttore tracciato da Gian Piero”.
Negli ultimi giorni sono queste le critiche rivolte alla Dea, soprattutto dopo le ultime partite caratterizzate da una sorta di pareggite in cui la squadra nerazzurra ha raccolto meno di quanto, sulla carta, avrebbe potuto, dovuto e soprattutto meritato di ottenere considerando la qualità della rosa. Tuttavia, così come i dettagli sono fondamentali per l’Atalanta nella conquista dei punti, allo stesso modo sono i dettagli che possono modificare certi giudizi: soprattutto quando si tende a caratterizzare i bergamaschi come gruppo "prudente e poco offensivo".
Partendo ovviamente dai dati, l'Atalanta oggi vanta il 3º miglior attacco della Serie A con 11 gol realizzati, al pari di Bologna e Milan. Nelle prime 7 partite ha totalizzato 34 tiri nello specchio (media di 4,9 conclusioni a gara), mantenendo il filo conduttore della scorsa stagione: nel 2024/2025 ci furono 189 tiri nello specchio in 38 partite, con la stessa media di 4,9.
Oggettivamente la Dea non è una squadra prudente sul piano offensivo: vengono create tantissime occasioni da goal rispetto agli avversari, e anche se la retroguardia appare oggi più equilibrata rispetto all'epoca di Gasperini, l’obiettivo resta sempre quello di vincere.E allora dove sta il problema? Escludendo gli errori in fase di costruzione e i ritmi di gioco troppo altalenanti, quello dell’Atalanta non è un problema di prudenza, bensì di concretezza: la squadra crea tanto quanto prima, ma le occasioni restano spesso incompiute, e il numero ridotto di gol fa apparire la Dea più “cauta” di quanto sia realmente. Fatto sta che il caricatore atalantino, pieno di munizioni, non deve più incepparsi. Sebbene la direzione sia quella giusta, un reparto offensivo composto da Krstovic, De Ketelaere, Lookman, Sulemana, Samardzic, Scamacca e Maldini può sicuramente fare di più.
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