Piccini: "Sbagliai ad andare all'Atalanta: con Gasp devi essere al 100% e io non lo ero"
Cristian Piccini ripercorre il periodo più buio della sua carriera. Nel 2019 si infortuna alla rotula e la sua carriera è in bilico. L'ex difensore cresciuto nella Fiorentina si è raccontato ai taccuini dell'edizione odierna della Gazzetta dello Sport: "Depressione, errori, dolore, disperazione - ha sottolineato -. È stata veramente dura. Ho vissuto tanti mesi nei quali non ero me stesso, ero un’altra persona. Super aggressivo, incazzato col mondo, non mi potevi stare accanto dal nervosismo e dalla negatività che trasmettevo.
Triste, depresso, e tutto questo male si riversa nella vita quotidiana, nelle scelte che fai, nelle decisioni che prendi, che spesso si rivelano sbagliate sotto tutti i punti di vista". Errori di valutazione e di destinazione, per un motivo o per l'altro, come quando approdò all'Atalanta dove però non era al massimo della forma fisica: "Sbagliai ad andare a Bergamo: per giocare nell’Atalanta di Gasperini devi essere al 100% fisicamente e mentalmente, e non lo ero".
"A Valencia sapevano cosa avevo passato fisicamente, a Bergamo no - ha concluso -. Mi pagavano, e pretendevano. Ho sbagliato ad andare alla Stella Rossa: a Belgrado ero titolare e non volevo giocare, avevo perso la voglia di fare la cosa che più amavo della vita".
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