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TUTTO mercato WEBNapoli e Roma a braccetto. Inter travolgente. Vlahovic, Dovbyk e Sucic i protagonisti. Pioli sprofonda…
Come tutte le settimane torna la rubrica del direttore di TmwRadio Marco Piccari, che affronta i temi principali della 9ª giornata di serie A.
Due di cuori
Napoli e Roma comandano, ma il primo cuore è dell’Inter. Nel turno infrasettimanale aveva la partita più insidiosa e l’ha vinta alla grande. La squadra di Chivu ragiona, palleggia, difende e, quando vuole, travolge. Contro la Fiorentina, nel momento in cui ha deciso di chiudere la partita, è salita in cattedra con una forza impetuosa. L’Inter lotterà per lo scudetto, e tutto dipende solo da lei: in questo campionato, per forza e struttura, è la squadra più europea. Non me ne voglia Bergomi, ma l’Inter è la squadra più forte del campionato.
Basta buttare la palla in avanti o in mezzo, e spunta il numero 99: Anguissa c’è sempre. Ancora un suo gol, e il Napoli passa a Lecce. La squadra di Conte non ha giocato una partita esaltante, ma quando hai uno come Frank, il resto conta poco. Cinque volte premiato come migliore in campo, e per la seconda volta consecutiva ruba il cuore della mia rubrica. Oggi Anguissa è il McTominay della scorsa stagione: un centrocampista totale. È la colonna del Napoli: se non c’è il centravanti, ci pensa lui. Lo trovi sempre, onnipresente.
Risponde presente anche la Roma, che batte il Parma e torna subito in vetta in compagnia del Napoli. La squadra del Gasp non sarà come la sua Dea — e questo era prevedibile —, non avrà un centravanti “spaccaporte”, ma rimane in alto. Gasperini ha ereditato la solidità da Ranieri e poi ha aggiunto i suoi concetti di lavoro, aggressione e organizzazione. Non è stata una grande partita, ma in un processo di crescita anche le gare un po’ sporche servono tanto: fanno crescere l’autostima e stimolano a fare meglio. Nel frattempo è arrivato anche il gol di Dovbyk, con una giocata da 9 vero. Se si sveglia anche lui, la Roma può andare lontano.
La Juve? In attesa di Spalletti, contro l’Udinese ci pensa Vlahovic. Il serbo trascina la squadra, il pubblico applaude, e nel post-partita parla da leader autentico: “È colpa nostra se abbiamo cambiato tre allenatori negli ultimi anni”. Una cosa è certa: Spalletti deve puntare su Dusan e aggiustare il resto. Questa Juve può cambiare passo.
Due di picche
Che disastro la Fiorentina. Perdere con l’Inter ci sta, ma non vincere in nove partite e non dare mai l’impressione di poter fare risultato, proprio no! Una squadra senza idee e senza anima. È il peggior avvio di sempre in Serie A. Il momento è delicatissimo: questa squadra rischia la Serie B. Continuare con Pioli è una tortura che i tifosi viola non meritano. Game over.
Sprofonda anche il Genoa, che perde in casa contro la Cremonese: anche qui il destino del tecnico Vieira sembra segnato. Serve una scossa.
Qualcuno potrà pensare che io abbia qualcosa contro di lui, e lo lascio pure pensare, ma non posso non citare tra le note negative il solito Leao. Il portoghese ogni tanto si accende e poi si spegne come le lucine di Natale, e contro l’Atalanta è rimasto spento al punto che Allegri lo ha tolto alla fine del primo tempo. Il buon Max non si fa certo impressionare da qualche tocchetto o da due gol segnati di recente. Con Allegri bisogna giocare sempre, dando qualità e quantità — come fa, ad esempio, il grande Modric.
Ma qui entriamo in un discorso molto caro a Max: quello delle categorie. Ci sono giocatori di alta categoria, quelli che in campo fanno tutto e per tanto tempo, e poi ci sono quelli come Leao, che sono “bellini” e li vedi solo quando hanno voglia. Inutile girarci intorno: Leao è questo, e non cambierà mai. Un discreto giocatore che ogni tanto tira fuori un colpo: un contentino per il tifoso, ma non per la squadra. Altalenante!
Jolly
Il jolly lo pesca Sucic, che contro la Fiorentina tira fuori un gol bellissimo: tocco di suola, tiro e rete. Una giocata sontuosa che ha ricordato un gol di Totti contro il Torino nel 2002. Giocatona.
L’altro jolly è per Bonazzoli, che contro il Genoa realizza un gol in rovesciata. Non è la prima volta per lui. Fenomenale.
		
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