"Difficile lasciare l'Atalanta". Retegui e l'addio: "L'Al Qadsiah mi ha fatto sentire desiderato"
"Lasciare l'Atalanta è stato difficile". Comincia così il racconto di Mateo Retegui, punta centrale italo-argentina che ha preso l'ardua decisione di lasciare la Dea, l'Italia e l'Europa addirittura per arrivare a giocare in Saudi Pro League. Con la maglia dell'Al-Qadsiah, che ha sborsato quasi 70 milioni per averlo con sé. L'ex capocannoniere della Serie A ha rilasciato un'intervista a Sportitalia a proposito delle possibilità di rimanere nel club bergamasco nella scorsa sessione di mercato.
"Da una parte perché all'Atalanta mi hanno fatto sentire speciale. I miei compagni, lo staff, tutti i lavoratori, i tifosi mi hanno fatto sentire speciale. Quindi mi sarebbe piaciuto poter rimanere all'Atalanta", ha confidato Retegui. Invece ha scelto di accettare il trasferimento in Arabia: "Poi nel mercato è arrivato l'Al Qadsiah, l'allenatore, il direttore sportivo mi hanno chiamato, mi hanno fatto sentire molto desiderato e questo per un giocatore è molto importante", ha raccontato il 26enne.
"Avevo già tanti amici e compagni che stavano giocando qui e mi hanno raccontato com'era il Paese, com'era il campionato e il progetto che aveva il club", l'assist giunto alle orecchie di Retegui. "E poi quando sono arrivato, ho visto come era il progetto, tutto organizzato... il calcio arabo è in costante crescita e sono grato di contribuire a questa crescita". Precisando in chiusura che per dire addio a Bergamo e alla Dea è servito tanto: "Però come dicevo, lasciare l'Atalanta non è stata una scelta facile. E nulla di più".
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