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Carrera va all'attacco: il poker offensivo biancorosso ricorda... il 4-2-4 di Conte
martedì 2 marzo 2021, 20:00In Primo Piano
di Gabriele Ragnini
per Tuttobari.com

Carrera va all'attacco: il poker offensivo biancorosso ricorda... il 4-2-4 di Conte

La mentalità ambiziosa di Massimo Carrera, nella sua esperienza da allenatore vissuta fin qui in biancorosso, si è già palesata in diversi modi. Tra questi, la decisione di giocare con un 4-2-3-1 dalla parvenza calcisticamente europeista, con quattro attaccanti a svariare dalla trequarti in poi, ha espresso una certa prepotenza offensiva. Se la fisionomia tattica del gioco di Carrera manifesta meccanismi da Serie A, lo si deve soprattutto alla forma mentis di natura Contiana assimilata nelle esperienze col tecnico leccese.

D’altronde, proprio a Bari, Antonio Conte aveva fatto conoscere all’Italia intera il suo 4-2-4, portando la squadra biancorossa a giocare un calcio frizzante ma allo stesso tempo concreto. Impossibile per i tifosi baresi dimenticare le numerose goleade che ogni settimana consentivano ai galletti di imporsi sulle altre compagini della cadetteria. Inattaccabile, o meglio, indifendibile – nel senso prettamente calcistico del termine – il poker d’assi composto da Kamatà, Guberti, Kutuzov e Barreto, vicecapocannoniere di Serie B quell’anno con ventitré segnature.

Cambiano gli uomini, ma la filosofia è la stessa. Adesso Carrera, vecchia spalla dell’ex tecnico juventino, conta su un altro quadrante offensivo, quello composto da D’Ursi, Antenucci, Marras e Cianci; con jolly come Rolando, Mercurio e Sarzi impiegabili all’occorrenza.

Arrivati a questo momento della stagione, con diversi punti persi sulla strada, l’allenatore lombardo ha fatto capire ai suoi uomini che l’unico modo per avvicinarsi il più possibile all’obiettivo prefissato è aggredire ogni squadra avversaria. Il segnale più forte l’ha dato proprio contro il Foggia, lasciando sul terreno del San Nicola i quattro attaccanti anche quando la squadra è stata privata di Maita, a causa della sua espulsione.

Le partite, per Carrera, bisogna assolutamente vincerle. E per fare ciò, come già dimostrato in passato dal suo mentore Conte, la miglior difesa è proprio l’attacco.