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Fiorentina, Pradè: "Speriamo che Kean tenga conto di quanto gli abbiamo dato"TUTTO mercato WEB
ieri alle 18:59Serie A
di Dimitri Conti

Fiorentina, Pradè: "Speriamo che Kean tenga conto di quanto gli abbiamo dato"

17:55 - Alle ore 18 parlano i dirigenti della Fiorentina nella conferenza stampa di fine stagione. Di seguito le dichiarazioni del direttore sportivo Daniele Pradè.

17:59 - Inizia la conferenza stampa.

Ci può dire qualcosa su Kean?
"A Cagliari ci siamo incontrati con lui, il presidente e Ferrari. Qui sta benissimo, gli abbiamo dato tanto. Sul discorso clausola penso che nessuno pensasse che 52 milioni fossero pochi l'estate scorsa. Ora la decisione è solo sua, noi gli abbiamo detto che vogliamo tenerlo e che siamo contenti. Speriamo tenga conto anche di quanto gli abbiamo dato. La clausola dal 1° al 15 luglio c'è, dobbiamo solo aspettare. Noi siamo stati chiari e gli siamo stati vicino. Il ragazzo è buonissimo e dolcissimo, fa ogni allenamento a mille. Se devo trovare un difetto è troppo dormiglione, ma magari averli tutti così...".

De Gea sta riflettendo sul futuro? Siete fiduciosi sulla sua permanenza?
"Ripartiamo dal discorso di Moise: ci siamo dati tanto entrambi. Nel contratto c'è un'opzione per un rinnovo di un altro anno, noi ne vorremmo fare tre: ne stiamo parlando e vorremmo fare tutto prima del 31 maggio, quando scade. Altrimenti la attiveremo e ci siederemo".

Come nasce il rinnovo di Palladino?
"L'opzione scadeva il 30 maggio. Noi eravamo contenti del suo lavoro e abbiamo pensato, dopo una partita persa, che fosse il momento giusto".

Dodo, Kean, De Gea: c'è una priorità? E un piano B se perdete Kean?
"Mi sembra normale ci sia un piano B, non vorremmo usarlo. Siamo prigionieri, tra virgolette, della situazione. Ora poi Kean andrà con la Nazionale, anche se lo vediamo felice e questo è importante".

Potremmo aspettarci un mercato più rapido quest'anno?
"Dobbiamo considerare che c'è chi dice che faccio mercato in seconda battuta... Ed è vero, perché la prima la fanno i top club e nemmeno quelli italiani. Dire oggi che per la preparazione avremo la squadra completa sarebbe una bugia. Abbiamo tante idee, il reparto scouting ha lavorato tanto. Qualcosina potemmo farla subito...".

Ci sarà un'altra rivoluzione in estate?
"Una base di 12 giocatori sarebbe già tanta roba: non sarà rivoluzione come l'anno scorso, però. La prossima settimana abbiamo un appuntamento col mister per entrare nel dettaglio del mercato".

Una parola su Zaniolo?
"Noi non c'eravamo in quel momento, possiamo solo attenerci alle sue successive dichiarazioni".

Che intende con mercato in seconda battuta?
"Normale sia così. Che poi già oggi la Fiorentina è vista come un top club, ma sapete del Fair Play Finanziario. Non possiamo avere un tetto salariale superiore al 70% dei ricavi e questa è l'unica cosa che fa la differenza".

I tifosi si sono detti insoddisfatti. Lei come ha vissuto la contestazione? C'è il rischio di clima pesante?
"Sono un essere umano e ho un'anima anche io: sono grandi delusioni. Mi sono assunto delle responsabilità, quella del centravanti l'abbiamo portata a termine... Non ho una risposta, sono cose che fanno male e se non fosse così sarei un robot. Tanti dicono di fartelo scivolare addosso ma non è così. Dobbiamo essere bravi a trasformare l'insoddisfazione in un sentimento positivo. La delusione c'è, ma fossimo entrati in Europa League forse sarebbe stata una situazione diversa, idem se non fossimo usciti ai supplementari col Betis e ai rigori con l'Empoli pochi giorni dopo l'episodio di Bove".

Com'è la situazione di Dodo? E su Gudmundsson c'è una linea tracciata?
"Dodo ha altri due anni di contratto. E pensavamo di aver raggiunto le sue richieste, facendo la nostra proposta: siamo in attesa di una risposta, quando vorrà ce la darà. Non siamo affatto preoccupati. Su Gudmundsson, martedì ci sediamo con l'allenatore per capire come si svilupperà il mercato. Su di lui c'è ancora aperta la vicenda processuale che aveva portato alla formula complessa, ne parleremo bene con il Genoa".

Sui riscatti quindi tutto fermo fino a martedì?
"Fagioli e Gosens hanno visto scattare l'obbligo e li avremmo riscattati comunque. Su Cataldi ne parleremo col mister, mentre per Adli non eserciteremo l'opzione. Per decisione comune, insieme al calciatore".

Lei come giudica la sua stagione?
"Dovete giudicarmi voi. Secondo me abbiamo preso degli ottimi calciatori, quello che veramente volevamo. Anzi, prima giudica il presidente".

Saranno necessarie cessioni pesanti?
"Il mercato è lungo e strano, non posso dare certezze. Di certo non siamo costretti a vendere".

Credete che Palladino possa crescere?
"Un anno a Firenze sono sette in un'altra piazza. E si metterà addosso questa esperienza: è un ragazzo molto determinato e ha una grandissima dote, che piace a dirigenti e presidenti, è un grandissimo lavoratore e non trascura nulla. Quest'anno gli sarà servito tanto".

Perché Bologna ha vinto e Firenze no?
"Non andavano in finale da 51 anni, noi ne abbiamo fatte quattro nell'ultimo periodo. Purtroppo l'allenatore lì ha vinto e qui no".

Quanto avvenuto a Bove è stato uno spartiacque? Gli avete fatto una proposta per rimanere nello staff?
"Ci ha tolto tanto. Un uomo, entrato in simbiosi e un fattore tecnico. Certe situazioni rimangono addosso. La sua intenzione credo sia di tornare a giocare e penso che sarà quello che proverà a fare. Noi lo aiuteremo, è una priorità del presidente".


Cosa vi ha colpito del lavoro di Palladino?
"L'ho spiegato prima, dare stimoli e forza nelle difficoltà al condottiero. Non è una scienza esatta...".

Alcune dichiarazioni sue su Palladino sono state mal interpretate...
"Il mio lavoro è quello di stimolare, mettere pressione. Non c'è un fraintendimento sulle mie dichiarazioni. Come diamo l'anima noi, la devono dare tutti quanti. Io sono comunque orgoglioso della squadra, poi è normale che non vada giù una sconfitta contro il Venezia. A un dirigente in quel momento qualcosa suscita. Non ho mai offeso o detto qualcosa di sbagliato. Dopo Monza anche dovevo dare una sterzata. Sono cose che vanno fatte, non si possono fare solo dentro le stanze. Vanno fatte anche pubblicamente".

Folorunsho, Colpani e Zaniolo: che futuro?
"Non riscattiamo nessuno dei tre".

Lavora a un colpo alla De Gea?
"Magari, in questo momento no".

Volete rinnovare Mandragora?
"Il ragazzo è speciale, quando arriverà il momento parleremo con lui".

Le altre vincono tutte, voi no.
"Se me lo dite voi come si fa... Il Bologna ho detto prima, l'Atalanta è un modello. Roma e Lazio non sono due squadre così...".

Lavorate a un vice Kean?
"Sì, ma è un discorso ampio da fare. Una situazione tecnica per cui Kean doveva essere sicuro di giocare per rigenerarsi con una seconda punta come Gudmundsson e Zaniolo. Sì, cerchiamo un attaccante con le caratteristiche di Moise".

Riuscirete a fare una rosa composta da coppie?
"Quest'anno avevamo 24 giocatori. Sono mancati un vice Dodo e un vice Kean... Ma sono considerazioni fatte insieme all'allenatore. Avremo un vice Dodo e un vice Kean".

Ci dice com'è andata a gennaio con Comuzzo?
"Chiedete al presidente, per me 30 milioni non erano proprio pochi... Non credo se ne andrà in estate, dopo il rinnovo. E ne approfitto per salutare Kayode, che è stato riscattato dal Brentford ed era felicissimo. Ora è in Premier e lì non è nemmeno il più bravo a battere i falli laterali (ride, ndr)".

Fortini rimarrà con voi?
"Sì lo portiamo in prima squadra, anche se ci sono ancora molte cose da dover vedere tutti insieme".

Richardson che destino avrà?
"Resta con noi, è cresciuto molto. Sono sicuro che avrà offerte dall'estero".

E con Martinelli che farete?
"Bell'enigma, dobbiamo decidere insieme all'allenatore perché è forte e vogliamo puntarci tantissimo. E capire se lui vuole rimanere con noi, magari crescendo dietro De Gea, o se lui vuole giocare. Col ragazzo, gli agenti sono aperti".

Lottate ancora per il 6° posto?
"Cercheremo di fare meglio, sicuramente".

Cos'è per voi l'ambizione?
"Datemi voi una definizione di ambizione. Ripensate a dove eravamo a dicembre, avreste firmato per un 5° posto? La sfortuna è che noi siamo dietro solo all'Inter per aver portato più punti al Ranking UEFA e purtroppo quest'anno sarebbe bastato poco di più da altre squadre... E vi dico che fare la Conference League è fondamentale. Perché così devi avere due calciatori per ruolo e perché giocare una sola volta a settimana ha i suoi pro ma anche tanti contro".

Quale critica vi ha fatto più male?
"Un vecchio amico politico mi diceva che 99 complimenti non fanno una critica. La comunicazione oggi è cambiata, io l'ho studiata e si potrebbe parlare a lungo di quanto sia cambiato tutto. Del mood. Peso chi mi fa la critica e se non è un professionista mi scivola addosso".

Che annuncio vorrebbe dare a inizio mercato?
"Non ce l'abbiamo. Un colpo alla De Bruyne? Per quanto detto prima, non possiamo prenderlo neanche a parametro zero".

Ancora su Kean.
"Ho spiegato, però vi posso dire che il presidente vuole tenere Kean perché l'ultima parola è la sua".

19:00 - Termina la conferenza stampa.