
La Serie A celebra i figli d’arte: c’è anche Daniele Conti, recordman di presenze con il Cagliari
La Lega Serie A ha pubblicato un approfondimento dedicato ai figli d’arte che hanno calcato i campi del massimo campionato italiano, celebrando storie di talento tramandato di generazione in generazione. Tra i nomi citati non poteva mancare Daniele Conti, storico capitano e simbolo del Cagliari, figlio dell’indimenticato Bruno Conti, campione del mondo nel 1982. Con la maglia rossoblù Daniele ha costruito un legame indissolubile con la Sardegna, diventando uno dei giocatori più rappresentativi della storia recente del club. "Cuore romano, ma destini diversi. Bruno Conti è uno dei fautori del mondiale spagnolo del 1982. Dietro ai gol di Paolo Rossi c’era la sua infinita qualità palla al piede. Velocità di corsa e conduzione nel traffico pari a nessun altro in quel calcio; assist a profusione (quando ancora non si registravano a dovere nelle statistiche) e carisma da vendere. Nato a Nettuno, città metropolitana della capitale, Bruno ha legato indissolubilmente la sua carriera alla Roma. Tolte due fugaci parentesi al Genoa, la sua carriera ha attraversato gioie e dolori della squadra giallorossa - si legge sul sito ufficiale della Lega -. Campione d’Italia nel 1982-83, finalista di quella meravigliosa cavalcata in Champions League, con la dolorosa sconfitta ai rigori per mano del Liverpool, termina la sua avventura al termine della stagione 1990-91.
Sindaco di Roma per i suoi tifosi, anima e corpo della formazione capitolina. E se le vie del calcio sono infinite, ne sa qualcosa Daniele Conti. Da buon figlio di Bruno, muove i primi passi nel settore giovanile della Roma, esordendo in Serie A nel 1996 a 17 anni; resta in squadra fino al 1999 senza trovare lo spazio necessario per emergere. Coraggiosamente decide di cambiare rotta, accettando la proposta del Cagliari. I primi anni sono duri: pochi minuti e squadra retrocessa in Serie B. Daniele non si arrende, dopo 4 stagioni di cadetteria è uno dei protagonisti della promozione. Nel 2000-01 diventa capitano e resta con la fascia al braccio fino al 31 maggio 2015, giorno del ritiro. Recordman di presenze con la maglia del Cagliari (464), guerriero della mediana isolana. La dimostrazione di poter arrivare all’obiettivo anche da strade inesplorate".






