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...con Pietro AccardiTUTTO mercato WEB
© foto di Aurelio Bracco
giovedì 26 marzo 2020, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Pietro Accardi

“Gruppo su Skype e... la bike: l’allenamento ai tempi del Covid-19. Tutti uniti, la normalità ci renderà persone migliori. Sospensione stipendi? Giusto mettersi in discussione ma serve una regola”
“Al momento è riduttivo pensare al lavoro, il mio pensiero è rivolto a tutte le persone che stanno lottando. Dai medici alla Protezione Civile. Cerco di informarmi sull’andamento del Paese e spero che tutto questo finisca presto”. Così a TuttoMercatoWeb il direttore sportivo dell’Empoli Pietro Accardi.

Contatti di mercato ai tempi del Coronavirus. Come si muove, in attesa che la macchina si rimetta in moto?
“Sono in continuo contatto con presidente, amministratore delegato e staff tecnico. Cerchiamo di stare accanto a tutti. Parlo con tanti addetti ai lavori, ci confrontiamo e cerchiamo di farci forza a vicenda”.

Il vostro ex attaccante, La Gumina, è stato uno dei primi calciatori positivi al Coronavirus.
“Sta bene. Ci siamo scambiati dei messaggi. È dispiaciuto per tutto quello che stiamo vivendo. E come tutti non vede l’ora di tornare in campo. La voglia in tutti noi è davvero tanta, credetemi”.
Grazie all’idea del vostro preparatore Chinnici avete ideato l’allenamento a gruppi... su Skype. Come procede?
“Bisogna cercare di andare avanti. Ci siamo organizzati con lo staff e i ragazzi che sono straordinari e stanno dimostrando grande professionalità continuando a lavorare secondo le leggi del Governo. Inoltre martedì abbiamo fatto recapitare venticinque bike per il lavoro organico e non far uscire da casa i ragazzi come dice l’ultimo Decreto. Però l’aspetto primario è che si risolva questa situazione legata all’emergenza sanitaria”.

Ha giocato a calcio per tanti anni ad alti livelli. Dopo questo stop forzato, quanti allenamenti occorrerebbero prima di poter disputare una partita?
”Tre settimane di allenamento. Tante squadre sono ferme ma hanno comunque continuato a lavorare e fare qualcosa da casa. Ovviamente sarà tutto diverso, i ritmi saranno differenti e anche l’atmosfera. Però speriamo di portare a termine il campionato, vorrebbe dire tornare alla normalità anche nella vita quotidiana”


Come immagina il ritorno alla normalità?
“Ci è mancata la normalità. Ognuno di noi ha avuto la possibilità di riflettere e riscoprire tante cose. Mi auguro, penso e spero, di ritrovarci delle persone migliori. Apprezzeremo anche le piccole cose di ogni giorno. Se riprende il calcio vuol dire che tutti i cittadini hanno ripreso la normalità che in questo momento conta più di ogni cosa. Il mio pensiero è rivolto a chi ha dovuto chiudere le aziende e sta attraversando un momento complicato per questa emergenza. Poi è chiaro, la tensione della partita ci manca e tutti non vediamo l’ora di riassaporarla”.

Prima calciatore, oggi dirigente: come vede l’ipotesi della sospensione degli stipendi di marzo?
“Penso che sia giusto in un momento così delicato del Paese mettersi in discussione. Però io da dirigente di una società non posso andare da un calciatore a chiedergli di sospendere lo stipendio, servirebbe un regolamento”.

Sul piano sportivo, da quando è arrivato Marino avete svoltato.
“L’allenatore è stato bravo, non avevamo dubbi. Ha trasmesso serenità ai ragazzi”.

Serie A attraverso i playoff: ci credete?
“Assolutamente si. Pensiamo di avere un ottimo organico, ci giocheremo le nostre carte”.