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L'apprendistato è finito: la più bella Juve di Pirlo strapazza il Cagliari 2-0 nel segno di RonaldoTUTTO mercato WEB
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sabato 21 novembre 2020, 22:38Serie A
di Marco Conterio

L'apprendistato è finito: la più bella Juve di Pirlo strapazza il Cagliari 2-0 nel segno di Ronaldo

Juventus-Cagliari 2-0 al 90'
La fredda notte di Torino racconta di un uomo dei record, di un ragazzo che ne raggiungerà, di un nuovo inizio e della fine di un apprendistato. La Juventus, stradario di mille racconti da una vita, ha da sempre il fine ultimo che s'è concretizzato pure contro un inerme Cagliari. Vincere. E c'è riuscita con due reti di Cristiano Ronaldo, sempre più padrone d'Italia e simbolo di questa Juventus. Quando non c'è stato s'è sentito, come e quanto s'è avvertito stasera. La rete del vantaggio è un dipinto di maestria. Perché pure lo straordinario è spesso invisibile agli occhi: Morata lo serve, dopo un'azione ben manovrata e orchestrata sulla destra. Ferma la palla, in surplace, la tocca col destro, accelera, conclude di mezzo collo. In tre secondi, coi difensori e con Cragno inermi. Il secondo gol è istinto, quello dell'attaccante e del campione. Angolo, sponda di Demiral e gamba che s'allunga fino a toccare la palla e mandarla ancora in porta. Puscas staccato, Pelé più vicino, il miglior marcatore di tutto il 2020, settantaduesimo e settantatreesimo nella carriera alla Juventus. Straordinario, ancora una volta.

Il ritorno di De Ligt, il nuovo inizio di Bernardeschi Senza Bonucci e Chiellini, nell'era degli acronimi, è giusto un peccato che la Juventus sia a quattro con capitan Cuadrado terzino destro e non a tre. Perché 3D, con Demiral, Danilo e De Ligt, è buono per titoli e celebrazioni. Giusto accontentarsi allora del rientro di uno dei migliori talenti del mondo come l'olandese, che in quindici minuti fa due anticipi che sono un biglietto da visita placcato oro in faccia al Cagliari. E poi c'è la storia di Bernardeschi, che da mesi sembra oggetto estraneo e che pure poco ha fatto per togliersi dalle spalle l'etichetta. In apertura segna ed esulta, ma Morata era in fuorigioco e viene annullato. Pirlo lo sceglie, per ritrovarlo e rilanciarlo, nell'ennesimo valzer delle opportunità. Stavolta va. Stavolta funziona. Stavolta Bernardeschi, in un 4-4-2 d'antan, gioca come un'ala d'un tempo col brio e col talento del giocatore moderno.


Pirlo, l'apprendistato è finito L'ha detto prima della partita, l'ha dimostrato la Juventus in campo. Di fatto è la miglior squadra vista in campo di questo suo inizio d'avventura da allenatore, da apprendista giustappunto. Al netto delle teorie, la pratica è stata finora un'altalena. Stavolta invece è una discesa, la Juventus è bella, pratica, avvolgente e a tratti travolgente. Di Francesco ci ha provato a ingabbiare le fantasie di Pirlo: tre centrali, difesa a cinque, l'inizio trova quasi spaesati i bianconeri ma basta poco per tornare sul binario. L'assenza di Godin e di Nandez, per personalità e qualità, tra Covid e precauzione, pesa e non poco. Simeone è presto desaparecido, dall'altra parte Morata non segna ma è incisivo, generoso, sontuoso. La Juventus domina, l'apprendistato è finito. Con l'ennesimo show dell'uomo dei record.

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