Mondiale Femminile -1 al via. Il Girone B: Canada e Nigeria a caccia dell'Australia di Kerr

Domani alle ore 9:00 in Italia prenderà il via il Mondiale Femminile del 2023. Una competizione che per la prima volta vedrà 32 squadre al via con ben sette debuttanti assolute – Haiti, Marocco, Panama, Portogallo, Irlanda, Vietnam e Zambia – e altrettante sempre presenti – Stati Uniti, Germania, Norvegia, Svezia, Brasile, Giappone e Nigeria – e che per la prima volta viene ospitato da due paesi diversi: Australia e Nuova Zelanda che apriranno le danze nella prima giornata.
Conosciamo meglio le squadre al via girone per girone:
GRUPPO B
Australia- Da ormai un decennio abbondante è una costante in Coppa del Mondo dove ha raggiunto i quarti in tre edizioni, mentre in Francia quattro anni fa si arrese agli ottavi. Dopo aver diviso i successi in Coppa d’Oceania con la Nuova Zelanda il trasferimento in Asia l’ha confermata fra le big mondiali con un successo nel 2010 e due secondi posti. Solo l’ultima spedizione è stata al di sotto delle aspettative con l’uscita ai quarti. In casa però l’Australia punterà quantomeno a raggiungere i quarti e poi magari provare a entrare per la prima volta fra le prime quattro.
Il Modulo - 4-4-2 o 4-2-3-1 sono i due moduli base di Gustavsson che possono anche variare in corso d’opera senza mutare le undici in campo. Davanti ad Arnold trovano posto Carpenter e Grant o Nevin sulle corsie esterne con Polkinghorne-Hunt solida coppia centrale. A centrocampo Raso e Yallop favorite per le corsie esterne in entrambi i moduli. In mezzo la coppia formata da Gorry e Cooney-Croos sembra favorita, mentre in avanti, al fianco dell’icona Kerr, possono esserci Fowler o Foord.
Formazione tipo - (4-4-2): Arnold; Carpenter, Polkinghorne, Hunt, Grant; Raso, Gorry, Cooney-Croos, Yallop; Foord, Kerr.
La Stella - Con 62 reti in 119 presenze non può essere che Sam Kerr la giocatrice più rappresentativa dell’Australia. Giocatrice di grandissima qualità e continuità in campo e icona globale del calcio femminile tanto da aver conquistato anche le copertine di videogiochi solitamente ad appannaggio maschile come FIFA. Per la classe ‘93, che ha vinto tantissimo in carriera il Mondiale casalingo è l’occasione per alzare l’asticella ulteriormente e magari puntare a un Pallone d’Oro che non sfigurerebbe di certo in bacheca.
La Rivelazione - Non deve essere stato semplice per una giovane come Kyra Cooney-Cross prendere le redini del centrocampo al posto di una colonna come Van Egmond, quinta calciatrice più presente di sempre. Ma la 2002 ha ricoperto il ruolo con grande qualità e continuità tanto da essere ormai titolare inamovibile in mezzo al campo. Il Mondiale può essere la vetrina giusta per fare un salto di qualità dopo essere approdata in Europa nella passata stagione.
Canada - Pur essendo una potenza del calcio femminile il Canada non ha mai brillato in un Mondiale a differenza dell’Olimpiade dove ha colto un oro e due bronzi nelle ultime tre edizioni. Nel torneo iridato il miglior risultato è il quarto posto vent’anni fa, mentre in Francia il cammino si interruppe agli ottavi. L’obiettivo è arrivare almeno ai quarti di finale.
Il Modulo - Classico 4-3-3 con la leggenda Sinclair ancora a guidare il reparto offensivo affiancata da una giovane di talento come Huitema e una fra Larisey e Leon sull’altra corsia. A centrocampo la juventina Grosso sarà al fianco di Fleming e Quinn, mentre la linea a quattro ha in Buchanan e Lawrence i due punti di forza con Zadorsky e Rose che dovrebbero completare il reparto davanti a Sheridan.
Formazione tipo - (4-3-3): Sheridan; Rose, Buchanan, Zadorsky, Lawrence; Grosso, Fleming, Quinn; Huitema, Sinclair, Leon.
La Stella - A 40 anni Christine Sinclair si appresta a chiudere una carriera di altissimo livello sia con la maglia dei vari club in cui ha militato sia con quella della Nazionale dove ha numeri ai limiti della realtà: 285 presenze e 186 gol. Basterebbe questo per far capire quanto la classe ‘83 abbia segnato un’epoca lunghissima della squadra con la foglia d’acero sulla bandiera.
La Rivelazione - Anche se non si può parlare di vera e propria sorpresa grandi attenzioni sono riposte in Giulia Grosso, classe 2000, già protagonista all’ultima Olimpiade, suo il rigore decisivo per la vittoria, che in Italia conosciamo bene per la militanza alla Juventus. A lei e Huitema il compito di guidare la nuova generazione canadese.
Irlanda - La prima volta non si scorda mai. E per l’Irlanda aver conquistato un posto nelle 32 del Mondiale è già un successo che non ha paragoni. Del resto la squadra dell’isola non era mai riuscita a qualificarsi a nessuna competizione internazionale in passato e per questo può essere considerata l’anello debole del girone, anche se non va sottovalutata o presa sotto gamba.
Il Modulo - La ct olandese Pauw ha fatto di necessità virtù disegnando una squadra corta e compatta, con una difesa a cinque dove spiccano i nomi della terzina McCabe e di una vecchia conoscenza italiana come Quinn a far da guardia davanti a Brosnan. Le altre tre difenditrici dovrebbero essere Payne a destra con Caldwell e Connolly al fianco dell’ex viola. Centrocampo a quattro con Sheva e Larkin o Farrelly esterne offensive, mentre in mezzo toccherà a O’Sullivan e Agg cercare di cucire il gioco. Davanti la titolare è Carusa
Formazione tipo - (5- 4-1): Brosnan; Payne, Caldwell, Quinn, Connolly, McCabe; Farrelly, O’Sullivan, Agg, Sheva; Carusa.
La Stella - Esterna a centrocampo o in difesa Katie McCabe è senza dubbio la giocatrice di maggior classe ed esperienza internazionale della formazione. Dal 2017 è un punto di forza dell’Arsenal con cui ha vinto una campionato e tre coppe nazionali. Esterna di gamba e qualità, dai suoi piedi dipenderanno molte delle fortune dell’Irlanda al Mondiale.
La Rivelazione - In una squadra mediamente esperta non è facile trovare una rivelazione. Per questo il Mondiale potrebbe essere l’occasione di emergere per Kyra Carusa, attaccante statunitense naturalizzata irlandese nel 2020. Dopo aver vestito la maglia degli USA fino alle selezioni Under 23 la classe ‘95 si è costruita una carriera in Europa con le maglie di Le Havre, Koge (dove ha segnato a ripetizione) e infine London City Lionesses dove nella prossima stagione potrebbe essere allenata da una certa Carolina Morace.
Nigeria- Probabilmente la più forte squadra africana nonostante il quarto posto nell’ultima Coppa d’Africa, dove però conta ben 11 vittorie in 14 edizioni. Sempre presente al Mondiale il suo risultato migliore è l’approdo ai quarti nel 1999, mentre quattro anni fa superò la fase a gironi uscendo poi agli ottavi. E questo sarà l’obiettivo anche in questa edizione.
Il Modulo - Modulo compatto, grande forza e velocità e poi palla davanti a una centravanti di livello mondiale come Oshoala del Barcellona. Il ct Randy Waldrum disegna la sua Nigeria con un 4-1-4-1 che vede la catalana totem offensivo. Alle sue spalle sulle corsie Okroronkwo e Ajibade dovrebbero essere le titolari con Echegini, Ayinde e Payne a formare il terzetto centrale. In difesa, davanti a Nnadozie la coppia centrale sarà formata da Ebi e Demehin con Imuran e Aloize sulle fasce.
Formazione tipo - (4-1-4-1): Nnadozie; Aloize, Ebi, Demehin, Imuran; Ayinde; Okoronkwo, Payne, Echegini, Ajibade; Oshoala.
La Stella - Una vita da giramondo con anche la Cina come tappa intermedia fra l’avventura in Inghilterra e quella in Spagna. Asisat Oshoala dopo aver mietuto successi con il Barcellona è pronta a trascinare anche la Nigeria verso l’alto anche fuori dal continente africano e magari ripetere il cammino del Mondiale U20 di dieci anni fa quando con sette reti vinse anche il premio di migliore calciatrice del torneo.
La Rivelazione - Anche se gioca già in una delle migliori squadre francesi come il Paris FC e ha già esordito al Mondiale quattro anni fa prendendo il posto dell’esperta Oluehi, Chiamaka Nnadozie è ancora da considerarsi una calciatrice di prospettiva. Classe 2000 da due anni titolare nella sua squadra di club che ha resistito in estate a diverse sirene trattenendola ancora a Parigi. Un Mondiale da protagonista però potrebbe aprire per la giovane porte inaspettate.
