La Serie A (ri)chiama Berti. E il Cesena ha già fissato il prezzo…
Piedi gentili. Intelligenza tecnica. Polmoni d’acciaio. Umiltà a vagonate. Zero tatuaggi. Zero mignotte-influencer al seguito. E un cuore tinto – oltreché di Rosso Ferrari – di bianco e nero ‘targato’ Romagna. Ha in testa un’idea meravigliosa, Tommaso Berti: portare in Serie A il suo adorato Cesena. Regalare al Cavalluccio i palcoscenici del calcio che conta. Riuscire a compiere quell’impresa che, una ventina d’anni fa, non riuscì a un altro grande genio romagnolo dai piedi fatati. A quel gran genio (del mio amico) ‘chiamato’ Emiliano Salvetti.
Sedici presenze in altrettante giornate. Un gol pesante rifilato alla Carrarese. Cinque assist croccanti. E una media voto da secchione che si attesta sul 6,7. E chi lo ferma più, il Talento di Calisese? Talento di Calisese che, inutile forse sottolinearlo ancora, è uno dei grandi (diciamo pure grandissimi) segreti di questo sempre più ambizioso Cesena che – magari grazie anche a qualche regalino portato dal mercato di riparazione – sogna di riuscire a rimanere lassù tra le superbig cadette sino a maggio.
Dicevamo di Berti. Come sembrano lontani quei tempi i cui, tanti (patetici) professoroni di borgata o tanti (sfigatissimi) tigrotti da tastiera, reputavano il centrocampista classe 2004 troppo leggerino per la fare (prima) la Serie C e (poi) la Serie B. Come sembrano antichi quei tempi in cui il Predestinato finiva mestamente in panchina per far posto ad Ardizzone o a Bumbu. Ora Berti, infatti, è una certezza cadetta. È nel giro dell’Under 21 azzurra. Ed è pure uno dei baby nostrani che fanno più gola alla Serie A.
Ecco, la Serie A. Parliamone di queste sirene della Serie A. Parliamone. Perché si stanno facendo sempre più insistenti. Sempre più incalzanti. Al momento – mi ha appena riferito un uccellino molto ben informato sul tema – c’è una squadra più avanti delle altre. Una squadra in pole position. E questa squadra è il Bologna. Bologna che – ricordiamolo – già la scorsa estate aveva fatto un timido tentativo (con un offerta molto bassa: 1,5 milioni di euro) per riuscire a strappare il ragazzo al Cavalluccio.
Non solo Bologna, però. Perché Berti piace anche al Parma. Al Sassuolo. Al Torino. E – occhio! – alla Lazio. La situazione appare fluida. Molto fluida. E non si escludono clamorosi colpi di scena già a gennaio. Anche se – mi ha rivelato l’uccellino di cui sopra – ben difficilmente il Talento di Calisese si muoverà da Cesena prima di giugno. Gli Americani infatti, per privarsi del loro gioiellino, chiedono 5 milioni di euro. Più altri robustissimi bonus. Tanti. Troppi. Almeno in vista di questa sessione di mercato al gusto – pure ai piani alti – di spending review.
PS: lo dico? Massì, lo dico. Che tanto questo pezzo e mio e qui dentro, sino a propria contraria, posso dire quel cavolo che voglio. Se Berti continuerà su questi (altissimi) ritmi sino a maggio riuscendo anche a buttarla dentro almeno altre 3-4 volte (al momento, se proprio devo trovare un difetto al Divin Berti, è proprio quello legato alla sua scarsa incisività sotto rete), a giugno il valore del cartellino del Talento di Calisese potrebbe aggirarsi sui 7-7,5 milioni. E con un’eventuale promozione del Cesena in Serie A…






