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Meglio questa Serie A o altri campionati praticamente già decisi a novembre? Punti di forza e punti deboli delle nuove sette sorelle del nostro calcioTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:20Editoriale
di Raimondo De Magistris

Meglio questa Serie A o altri campionati praticamente già decisi a novembre? Punti di forza e punti deboli delle nuove sette sorelle del nostro calcio

Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per TMW dal 2008, è stato vicedirettore per 10 anni. Inviato al seguito della Nazionale, conduttore per Radio Sportiva
Si segna poco. Le partite sono noiose. E' questo il leitmotiv che accompagna la Serie A da diverse settimane. Abbiamo assistito qualche giorno fa al turno col record negativo di gol e anche questa giornata non ha poi fornito chissà quali pirotecnici risultati. L'impressione è che ormai gli attaccanti servano più al lavoro di squadra che a fare gol. Vengano utilizzati come muri con cui fare sponda piuttosto che come realizzatori. E il risultato è che dopo dieci giornate i migliori marcatori hanno realizzato cinque gol, ma solo perché sia Orsolini che Calhanoglu hanno fin qui trasformato due rigori a testa. Si segna poco. Non c'è un grande spettacolo, eppure in vetta c'è una grande ammucchiata che rende il nostro campionato incerto come nessun altro. Distanziate da un punto ci sono quattro squadre. Poi a quota 18 insieme al Bologna una Juventus che con l'arrivo di Spalletti ha già chiarito le sue ambizioni da Scudetto. Infine un passo più bella sorpresa del calcio italiano degli ultimi anni: il Como di Cesc Fabregas. Una società ricchissima che spende ma non sperpera. Il Newcastle della nostra Serie A, con la differenza che da noi nessuno può tenere il passo dei fratelli Hartono. Solo il Financial Fair Play potrà calmierare investimenti e ambizioni dopo che il Como sarà entrato nel giro delle coppe europee. L'erba del vicino è sempre più verde. Oggi le corazzate europee non militano in Serie A, anche se l'Inter è arrivata in finale di Champions League due volte negli ultimi tre anni. Invidiamo gli altri campionati, soprattutto la Premier League. Però dando uno sguardo a ciò che succede altrove forse è meglio il nostro campionato più povero, ma molto più incerto. In Bundesliga il Bayern Monaco ha vinto tutte le nove gare fin qui disputate, nell'ultimo turno ha spazzato via anche il Bayer Leverkusen ed è già a +5 sul Red Bull Lipsia. In Ligue 1 il PSG ha già messo la freccia, è pronto a raccontare la stessa storia degli ultimi anni. In Premier poi non sembra esserci storia: l'Arsenal è già a +6 sul City secondo. Per ora resiste solo il grande Clasico di Spagna, anche il Real Madrid è già a +5 sul Barcellona. Meglio allora la nostra grande ammucchiata. Una corsa a ostacoli tra squadre incomplete. Tutte incapaci di lanciarsi in una fuga, tutte con pregi e difetti che già son venuti fuori in bella mostra dopo dieci giornate. Già, ma quali sono? 1) Napoli (22 punti) Punto di forza - I gol dei centrocampisti Dei sedici gol fin qui realizzati undici sono arrivati dai centrocampisti. Chi ha detto e scritto che l'infortunio capitato a Kevin De Bruyne sia una opportunità per permettere ad Antonio Conte di risolvere qualche misunderstanding tattico non ha ben capito su cosa si fonda questa squadra. Lo scorso anno furono Anguissa e McTominay due dei grandi trascinatori Scudetto e in questa stagione la musica non è cambiata. Punto debole: il tridente offensivo Fino a questo momento solo tre gol dagli attaccanti. Due di Hojlund, uno di Lucca. Zero dai vari Politano, Neres e Lang. Va bene aiutare nella fase difensiva, ma questa è una squadra che fa un enorme fatica a trovare il gol coi calciatori deputati a realizzarli. Inter (21 punti) Punto di forza - La rosa più completa del campionato Se lo scorso anno mancavano delle alternative all'altezza della coppia d'attacco Lautaro-Thuram, questa estate con l'acquisto di Bonny e il ritorno di Pio Esposito l'Inter non ha più lacune. Quella nerazzurra è la rosa più attrezzata per competere su tutti i fronti: qualità in tutti i reparti, anche in quella difesa che forse - volendo trovare il pelo nell'uovo - avrebbe avuto bisogno di una pedina in più, ma ha subito trovato in Akanji un titolare inamovibile. Punto debole - La gestione dei big match Per ora siamo a due indizi, manca la prova definitiva. Però nel derby d'Italia contro la Juventus la squadra di Chivu s'è ritrovata in balia delle onde bianconere e non è più riuscita a venirne fuori. Salito il livello di agonismo, la squadra nerazzurra ha perso le sue certezze. L'Inter dà il meglio di sé quando può giocare in terreni esplorati, ad oggi non è molto dedita all'improvvisazione. Come al Maradona: l'accesissimo diverbio Conte-Lautaro ha improvvisamente tolto sicurezze e il Napoli ha preso il sopravvento. Milan (21 punti) Punto di forza - Undici titolare molto forte e un solo impegno settimanale Osservi il Milan di questa stagione e sembra di rivedere per molti aspetti il Napoli di Antonio Conte di un anno fa. Una squadra ricostruita ripartendo dal centrocampo, un undici titolare riconoscibile e un obiettivo già chiarissimo in autunno complice l'assenza dei rossoneri dalle coppe europee. Punto debole - Rosa troppo corta Se viene meno qualche titolare di troppo Allegri va in difficoltà, non ha ricambi all'altezza. Contro l'Atalanta è emersa in maniera plastica la sintesi di questo discorso: è una squadra che non può 'permettersi' più di 2-3 infortuni per restare competitiva. Roma (21 punti) Punto di forza - La solidità difensiva Il miglior portiere del campionato e una fase difensiva che fin qui ha concesso pochissimo. In attesa di trovare il suo calcio, di svelare il suo gioco, Gian Piero Gasperini ha dato seguito al lavoro di Ranieri col risultato che questa Roma concede pochissimo. Dopo dieci giornate quella giallorossa è la migliore retroguardia del torneo. Punto debole - Il centravanti La Roma segna troppo poco, decisamente meno rispetto alle altre squadre che lottano per lo Scudetto. Di più: la media di un gol a partita è quella che possono avere squadre che puntano a una salvezza tranquilla, non ai primi quattro posti. Gasperini deve risolvere quanto prima questo problema se vuole restare lì in alto: per farlo, dovrà inevitabilmente tornare a dar fiducia a quei centravanti che troppo spesso sono relegati in panchina. Juventus (18 punti) Punto di forza - Un attacco perfetto per Spalletti Se Spalletti riuscirà a fare con l'attacco della Juventus anche solo l'80% del lavoro fatto negli altri club, allora prepariamoci a un attacco bianconero che farà caterve di gol. Perché oggi magari passa un po' sottotraccia, ma la Juventus ha investito e anche tanto sul suo reparto avanzato: un'ottantina di milioni complessivi tra la conferma di Conceicao e Lois Openda, poi un parametro zero come Jonathan David. E in rosa ci sono ancora due pezzi forti: Dusan Vlahovic e Kenan Yildiz. Il reparto avanzato bianconero è di tutto rispetto, sulla carta il migliore del campionato insieme a quello dell'Inter: a Spalletti il compito di valorizzarlo. Punto debole - Il centrocampo Se in attacco c'è abbondanza e un potenziale di altissimo rispetto, a centrocampo la coperta è corta e comunque parliamo di un reparto non all'altezza di quello dei competitors. Tutto ruota attorno a Locatelli e Thuram, Koopmeiners per ora è stato rilanciato terzo di difesa, ma necessariamente servirà in mezzo al campo. Si spera in un pronto rientro nelle rotazioni di Miretti, verrà utilizzato nei ruoli più disparati McKennie. Bologna (18 punti) Punto di forza Un tandem d'attacco già da nove gol In una Serie A dove gli attaccanti faticano a segnare Vincenzo Italiano ha già raccolto nove gol grazie alla coppia Orsolini-Castro. Poi c'è Rowe, sempre più integrato nelle rotazioni offensive. Ci sono anche Odgaard e Cambiaghi in attesa dei gol di Dallinga: un signor attacco. Punto debole - La coppia di centrali Ancora troppo in balia delle onde la difesa rossoblù. Vitik dovrebbe essere il sostituto di Beukema, ma per ora Italiano non ha ancora scelto tra lui e il norvegese Heggem. In tutto questo a sorreggere il reparto dovrebbe essere Lucumì, che in estate voleva partire e troppo spesso alterna ottimi interventi a errori banali. Como (17 punti) Punto di forza - Due tra i migliori dribblatori della Serie A in una squadra equilibrata In una Serie A carente di giocatori in grado di creare la superiorità numerica il Como ne ha due dal talento sconfinato: uno è appena rientrato, quell'Assane Diao che contro il Napoli ha subito mandato in tilt la difesa avversaria. L'altro è il numero 10 più brillante di questa Serie A: Nico Paz. In tutto questo, Fabregas a un gioco offensivo e piacevole quest'anno ha aggiunto una fase difensiva di gran lunga migliorata: solo sei gol subiti in dieci giornate, Punto debole - L'inesperienza "Contento fino a un certo punto, partite come questa vanno vinte", al termine della gara disputata al Maradona contro il Napoli Cesc Fabregas s'è espresso così. E ha ragione: al netto del rigore sbagliato da Morata, il Como ancora deve imparare a capitalizzare e vincere le partite in cui gioca meglio. Quello lariano è gruppo giovane e pieno di talento, ma pecca in esperienza e quindi difetta nella continuità di risultati.