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A CACCIA DEL POKER, COME AI TEMPI DI MONTELLA. LA SPINTA DEI TIFOSI E LE PRESSIONI SUL GASATISSIMO DUSAN, MA L’INTERESSE COMUNE DOVRÀ ESSERE PIÙ FORTE DELLA RABBIA
domenica 17 ottobre 2021, 11:30L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

A CACCIA DEL POKER, COME AI TEMPI DI MONTELLA. LA SPINTA DEI TIFOSI E LE PRESSIONI SUL GASATISSIMO DUSAN, MA L’INTERESSE COMUNE DOVRÀ ESSERE PIÙ FORTE DELLA RABBIA

Gasatissimi. Con la voglia di continuare a stupire e restare lassù. Dopo giorni di fuoco il cammino ricomincia dalla laguna, con una trasferta romantica ma dall’importanza cruciale. Il fortino alzato intorno alla squadra da Vincenzo Italiano dovrà dimostrare di essere più forte anche delle polemiche, delle inevitabili pressioni portate dal caso Vlahovic e dalle parole di Commisso, ferito e tradito dal suo miglior giocatore, nonostante un’offerta faraonica per un rinnovo che non si farà. Allenatore e giocatori giurano che storie come questa restano fuori dallo spogliatoio, all’interno del gruppo infatti c’è la convinzione di essere sulla strada giusta e di poter diventare la sorpresa del campionato. Venezia è l’occasione per scacciare i dubbi e far segnare un altro record: l’ultima Fiorentina a vincere quattro trasferte di fila fu la prima di Montella, quella di Jovetic, Ljajic e Cuadrado, che battendo Atalanta, Sampdoria, Siena e Pescara (era il 2013, nell’ultima partita esordì anche Pepito Rossi) si prese l’Europa e si consacrò tra le realtà più belle d’Italia. 

La Fiorentina di oggi non ha lo stesso talento, gioca in modo diverso, ma ha lo stesso entusiasmo e le stessa mentalità offensiva di quella dell’Aeroplanino. Vederla giocare è un piacere e Italiano ha ragione da vendere quando dice che perdere questa serenità sarebbe un delitto: lo sanno benissimo anche i tifosi, che infatti hanno organizzato un esodo (di lunedì!) che riporta ai tempi pre Covid e che, con la capienza degli stadi in aumento, stanno organizzando il ritorno allo stadio degli ultras. La squadra ci crede, la gente pure: stop dunque ai cattivi pensieri dei gioielli in fuga, di un calcio sbagliato e schiavo dei procuratori e delle richieste insostenibili. Ora conta soltanto continuare a giocare come fatto finora. Il calendario in teoria è ghiotto, ma la laguna in realtà è una trappola. Il Venezia è una neopromossa, ma gioca a viso aperto, con l’ottimo Busio in regia e soprattutto Johnsen sulla sinistra, uno che sembra destinato a una bellissima carriera. Portar via un’altra vittoria non sarà semplice, ma di certo sarebbe bellissimo. Per il record, per la classifica, ma soprattutto per l’aspetto emotivo. Tre punti dopo due settimane così, sarebbero un toccasana per la sospirata serenità tanto richiesta dall’allenatore viola. Sulla partita pesano anche i lunghi viaggi dei sudamericani e le assurdità di un calendario senza senso. Mentre scriviamo, Pulgar deve ancora tornare in Italia (impensabile che sia titolare domani), mentre Torreira, Nico e Quarta in teoria potrebbero anche rispondere presente. Conoscendo Italiano comunque ci saranno sorprese: dietro potrebbe essere Igor a vincere la concorrenza, in mezzo occhio ad Amrabat, davanti invece è dura rinunciare a Gonzalez. Più facile semmai pensare a Sottil sempre più al centro del gioco viola: il suo rinnovo è una bella risposta della società, ma adesso sta al ragazzo dimostrare di essere in grado di diventare un titolare. 

Eppoi c’è lui, Dusan Vlahovic. I tre gol in Nazionale dimostrano che è in forma, che le tante chiacchiere non lo disturbano. Giocare con la Fiorentina però sarà tutta un’altra storia. Ultimamente è stato braccato da marcature arcigne, in più da ora in poi avrà gli occhi di tutti addosso. C’è chi non aspetterà altro che vederlo sbagliare un passaggio, per iniziare a fischiarlo. Fa parte del gioco, d’altra parte se scegli di voltare le spalle a chi ti ha cresciuto, è anche giusto essere pronti ad accettarne le conseguenze. Sull’impegno del giovane serbo però non possono esserci dubbi. Lui e la Fiorentina infatti sono legati da un interesse comune: Dusan ha bisogno di segnare per convincere una grandissima del calcio europeo a puntare su di lui, e i viola hanno bisogno dei suoi gol per sognare in grande e diventare per davvero la scheggia impazzita del campionato. L’impressione è che andrà trovato un compromesso per restare insieme almeno fino a fine stagione. A gennaio è difficile trovare la quadratura del cerchio per vendere bene Vlahovic e trovare un sostituto all’altezza. Gli uomini mercato di Commisso di sicuro andranno a caccia di soluzioni per trovare altre opzioni ai gol del 9, ma intanto l’alternativa è una e solo una: mettere Dusan nelle condizioni di fare il Vlahovic. A partire da Venezia. La partita da cui si può tornare a Firenze gasati sul serio.