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tmw / fiorentina / L'editoriale
‘Mi fido di Pioli’: i 5 motivi per crederci.  A Leicester inciampo evitabile, Sohm è un jolly e vediamo quanta qualità aggiungerà. Sorteggio Conference ok: chi conosce gli avversari? Caso Mandragora: è più utile nel centrocampo a 3
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

‘Mi fido di Pioli’: i 5 motivi per crederci. A Leicester inciampo evitabile, Sohm è un jolly e vediamo quanta qualità aggiungerà. Sorteggio Conference ok: chi conosce gli avversari? Caso Mandragora: è più utile nel centrocampo a 3

C’è già chi arriccia il naso dopo il ko contro il Leicester, figuriamoci, il calcio d’estate è più bugiardo di Pinocchio. Piuttosto ci chiediamo se abbia un senso incrociare nella prima vera amichevole una squadra che domenica prossima comincerà il campionato in Inghilterra, di sicuro già avanti per intensità di gioco e tenuta. Sappiamo quanto il calcio sia diventato fisico, quindi il ko era prevedibile, oltreché evitabile. Pioli ha fatto giocare i migliori dopo un’ora e abbiamo il sospetto che la soluzione sia stata scelta per non sottoporre a brutte figura la ‘versione A’ della Fiorentina, più forte ma anche meno pronta fisicamente del Leicester. Calcio d’estate trascurabile, vedremo stasera contro il Nottingham mentre  sabato a casa del Manchester United _ la Premier comincerà il 15 agosto _ la prova farà più testo e i viola magari avranno le gambe più svelte. L’importante è che la Fiorentina sia pronta per sabato 24 a Cagliari, tre giorni dopo il primo preliminare Conference che sembra tenero, dovendo i viola affrontare la vincente tra gli ucraini del Polyssia e gli ungheresi del Paksi. Un impegno senz’altro più tenero rispetto a Twente, Rapid Vienna e perfino della Puskas Academy, squadre contro le quali la Fiorentina ha rischiato grosso prima di essere ammessa ai gironi.

Pioli garante: ecco perché
Mi fido di Pioli’, questo è lo slogan di chi scrive e ricorda com’era messa la Fiorentina a questo punto della stagione negli anni precedenti della gestione Commisso. Ci sono almeno 5 motivi per cui vale la pena puntare sull’aspetto trainante dell’allenatore.
1) Ha vinto lo scudetto tre anni fa, è arrivato in semifinale Champions due anni fa.
2) Ha dimostrato di saper gestire campioni assoluti (Inter, Milan, Al-Nassr) e spogliatoi devastati, come quello della Fiorentina dopo la scomparsa di Astori. Sa trovare le chiavi di accesso dei sentimenti, fondamentali nel calcio.
3) Si è rimesso in gioco rinunciando a 9 milioni netti, ma in cambio ha chiesto e ottenuto garanzie.
4) Si è evoluto, aggiornandosi ad alto livello e ha firmato un triennale con vista dichiarata sulla qualificazione Champions..
5) Conosce Firenze meglio di chi magari vorrebbe spiegargliela parzialmente, tacendogli alcuni aspetti e non immaginando che Pioli già li conosce nei particolari. Sa bene di essere (anche) un salvagente, quindi patti chiari e amicizia lunga: non ci saranno mondi di mezzo, o sfoghi dirigenziali dopo eventuali sconfitte. Il punto 5 è quindi per noi il più solido, dopo anni di altalene e gestioni originali.

A proposito di Sohm
Non ci si aspettava certo Mc Tominay, è arrivato Sohm. Non porta con sé un’iper qualità conclamata, ma la conoscenza del calcio italiano (140 partite fra A e B) e una duttilità incoraggiante per la ‘fluidità’ a cui fa riferimento Pioli. Il quale è felice di questo innesto e in questo momento tanto ci basta. Sohm è stato Nazionale in tutte le giovanili svizzere, fino alla maggiore in cui ha disputato due partite. Ventiquattro anni, è forte fisicamente ed è stato impiegato un poco dappertutto: mediano, mezz’ala e poi trequartista (da Pecchia), laterale destro e perfino difensore centrale. Insomma, un jolly buono per molte esigenze e vedremo quanto decisivo per la missione principale: fare la differenza per qualità in un reparto in ristrutturazione. Pioli  avrà il compito di inserirlo in un contesto virtuoso, magari per liberare la maggior fantasia di Fagioli. Ci aspettiamo molto di più dall’ex Juve e comunque Sohm dovrà dimostrare di possedere una miglior sintesi fra forza e tecnica, dopo campionati passati fra serie B e A.

Il nodo Mandragora
Prima di tutto rispetto per un giocatore che nella scorsa stagione è stata determinante con i suoi 9 gol (4 in campionato, 5 in Conference), ai quali vanno aggiunti 5 assist. A parte quelli, un gran lavoro. Ma tutto questo è successo quando Palladino è passato al centrocampo a 3, prima Mandragora era rimasto fuori dai radar. Le distanze sul rinnovo di contratto sono ampie, stiamo parlando di un atleta di 28 anni che sta vivendo il culmine della propria carriera dopo alcuni anni in cui la continuità non è stata il massimo: logico che non voglia perdere la possibilità di giocare con frequenza e altrettanto logico che la Fiorentina debba valutare bene il futuro di altri giocatori, a partire da Richardson. Oltre a un vice Kean, potrebbe esserci anche un’altra novità a centrocampo e l’importante è che vengano rispettati gli standard di ‘qualità’ a cui ha fatto riferimento Pioli. Se qualcuno non ‘avesse capito, ci fidiamo di lui.