
Ioannidis-Fiorentina, l'ex compagno Brignoli: "Firenze perfetta per lui: non soffrirebbe il salto"
I più se lo ricorderanno con la maglia del Benevento in quell'incredibile gol al Milan del 3 dicembre 2017, quando di testa su cross di Cataldi - a proposito di ex viola - regalò ai campani il primo punto in Serie A, nonostante il suo mestiere fosse il portiere: Alberto Brignoli nella sua carriera si è poi spostato in Grecia, attualmente all'AEK Atene che magari, chissà, troverà la Fiorentina nella prossima Conference League. Ma nel passato recente ha vestito la maglia del Panathinaikos dove ha condiviso per anni lo spogliatoio con Fotis Ioannidis, centravanti e capitano degli ateniesi che la dirigenza di Commisso sta cercando di portare a Firenze. E di cui lo stesso Brignoli parla in esclusiva a Radio FirenzeViola: "Fotis è un ragazzo straordinario, una persona seria che ho visto crescere. È arrivato che era una delle alternative e adesso è un titolare inamovibile nonché il capitano. È un centravanti interessante, forte e che gioca per la squadra. Non è un attaccante da 35 gol all’anno, per intendersi non è un bomber, ma è uno che si sacrifica e fa lavoro sporco. A fine stagione fa i suoi 10-12 gol e in più crea molte palle gol per gli altri, per cui è come se ne facesse almeno il doppio".
Le sembra più un fantasista come Gudmundsson o un doppione di Kean e Dzeko?
"Lo vedo più centravanti, potrebbe giocarsela con Kean e Dzeko e porterebbe davvero tanto alla Fiorentina. In più Firenze è una piazza che per lui sarebbe perfetta, perché è uno step in avanti ma non un "triplo salto": cioè un passo in avanti ma non eccessivo, l’anno scorso li ha affrontati anche in Conference quindi li conosce già. Chiaramente la Serie A è più competitiva ma conoscendolo non soffrirebbe così tanto il balzo in avanti, come accadrebbe invece se andasse in Premier. È un ragazzo pronto, a posto, spero per la Fiorentina che lo possa ingaggiare".
La Fiorentina cerca un attaccante che completi il reparto, arriverebbe quindi senza essere il titolare: sarebbe la figura ideale per questo?
"Intanto è un ragazzo che ha personalità, quindi questo lo intaccherebbe poco. Poi ci sono tante partite, la Fiorentina rifarà la Conference e vuole arrivare in fondo a tutto. Si alternerebbe con gli altri, l’attaccante è un ruolo in cui puoi entrare anche l’ultima mezz’ora e fare la differenza: non vedo più il classico titolare insostituibile per 40 partite, tolti i fenomeni non esiste più quella figura. Fotis avrebbe più opportunità a Firenze che altrove".
Lo vedrebbe bene al fianco di Kean? Con quale degli attaccanti viola si troverebbe meglio?
"Fotis è un giocatore che può stare a fianco a tutti. Sa giocare da solo là davanti ma ha anche qualità per giocare "di reparto", con calciatori di questo calibro è facile giocare insieme. Inoltre Kean, Dzeko e Gudmudsson sono giocatori forti e intelligenti, chiunque farebbe bene con questi".
Da portiere invece, si aspettava un De Gea così dirompente in campo dopo una stagione da svincolato?
"Non c’erano dubbi su De Gea. Per dinamiche personali aveva rifiutato varie richieste e quando gli è arrivata Firenze non ha esitato, si è trovato benissimo e ha dimostrato sia in campo che fuori che come portiere è ancora un top. Non servo né io né nessun altro, chi ha giocato dieci anni al Manchester United dimostra qualità incredibili. Non mi aspettavo niente di meno, anche se non è mai scontato tornare con questa forza e quindi rimane una stagione da sottolineare".
La Fiorentina ha scelto di tenere Martinelli a fare il secondo di De Gea invece di mandarlo a giocare altrove da titolare. Condivide?
"Tommaso lo conosco, l’ho visto giocare qualche volta e me ne parlava bene già anni fa Luca Antonelli, vice di Galloppa nella Primavera viola che è un mio caro amico. Me ne aveva parlato già benissimo e penso che quando hai un portiere come De Gea davanti, andare in prestito non è la miglior scelta. Perché ti alleni ogni giorno ad alti livelli, se la Fiorentina fa una scelta del genere difficilmente sbaglia. Anche perché ogni ragazzo fa il suo percorso e c’è chi andando in prestito fa qualcosa di controproducente, vuoi per carattere personale o per strutture non all’altezza. Per me la scelta è stata consapevole e Tommaso verrà valutato nel quotidiano e si ritaglierà il suo spazio".
Nei suoi trascorsi all'Empoli ha giocato anche con Viti, passato ora alla Fiorentina. Che ne pensa della sua evoluzione?
"Con Mattia ho giocato più anni, era già in pianta stabile con noi nonostante fosse giovane. È un ragazzo forte, che va seguito e gli va data continuità. Con "va seguito" intendo sia per il ruolo in campo che per il carattere che ha: è un tipo che va protetto, anche per la persona che è. Ma sono convinto che farà bene".
Stesso percorso di Fazzini, anch'egli conosciuto da lei a Empoli.
"Jacopo lo conosco un po’ meno perché veniva il giusto in prima squadra quando c’ero io, ma si vedeva già che aveva molte qualità. Ha talento, Firenze è un grande salto e penso che ci vorrà un po’ più di pazienza rispetto a Mattia, anche perché compie un grande salto. Pure lui andrà seguito bene e accompagnato passo dopo passo, ma a Firenze si fanno le cose bene e sono certo che farà un’ottima stagione".
Infine, all'AEK avete accolto in queste ore Luka Jovic, un altro passato da Firenze. L'ha già conosciuto? Si è fatto un'idea della sua parabola?
"L’ho visto ieri quando è arrivato ma giusto due minuti, non si è ancora allenato con noi essendo arrivato appunto ieri. Ma se ha fatto un percorso del genere ha certamente i suoi meriti e poi all’interno di una carriera ci sono tante cose che non possiamo conoscere, delle dinamiche di cui siamo all’oscuro, ma le qualità le ha senza discussioni: Real Madrid, Milan e Fiorentina parlano per lui. Avrà solo bisogno di ritrovare continuità, spero e sono sicuro che ci darà una grossa mano".






