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Gudmundsson al centro del gioco: ora Pioli ripensa al 3-4-1-2 e ad una Fiorentina più offensiva e verticaleTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:00Copertina
di Mattia Verdorale
per Firenzeviola.it

Gudmundsson al centro del gioco: ora Pioli ripensa al 3-4-1-2 e ad una Fiorentina più offensiva e verticale

La nuova Fiorentina di Pioli sta prendendo forma, e al centro dell'attacco, oltre a Moise Kean c'è un uomo solo: Albert Gudmundsson. Non è più soltanto un trequartista, Pioli gli chiede molto di più, è quasi un regista offensivo, chiamato a tenere in mano il filo del gioco viola. Il tecnico lo sta modellando in quel ruolo ibrido, libero di muoversi tra le linee, di inventare, di accendere la luce. Il punto di riferimento avanzato, insomma, della manovra. Ma a Cagliari, nella prima uscita in campionato, la scintilla si è vista solo a tratti. Il lampo più evidente è stato il traversone perfetto da destra per la testa di Mandragora. E' normale che da uno come lui tutti si aspettano il colpo continuo, non sporadico. Siamo solo all'inizio e Stefano Pioli è convinto che Gudmundsson possa migliorare.

Dopo Cagliari sono arrivate anche le parole del numero dieci viola: "Ancora dobbiamo capire bene cosa ci chiede Pioli. Io mi devo liberare nelle zone del campo e quindi mi devo muovere tanto" ha detto Gudmudnsson, parlando della sua posizione di campo. E' chiaro che liberarsi nelle zone di campo significa che la manovra di sfondamento della squadra deve cercare di passare dai suoi piedi. Nelle prime due gare ufficiali stagionali (compresa quella di Conference), l’islandese ha già messo insieme un gol e un assist. Un avvio positivo, anche se il potenziale suggerisce che si possa, e si debba, alzare l’asticella. Il club ci ha investito, l’allenatore ci crede, e ora tocca a lui fare il salto di qualità.

Intanto, in vista della trasferta di domenica contro il Torino, Pioli potrà finalmente contare su tutta l'artiglieria pesante. Compreso Roberto Piccoli, arrivato per 25 milioni più bonus: una cifra che parla da sola e rende difficile immaginarlo a lungo in panchina. Ecco allora che prende corpo una possibile soluzione già vista in precampionato (con Dzeko al posto di Piccoli): Gudmundsson alle spalle di due punte pure, Kean e appunto Piccoli. Un 3-4-1-2 che consente a Gud di agire tra le linee, con spazio e libertà per inventare. L’idea è chiara: metterlo nelle condizioni ideali per incidere, per diventare il vero motore creativo della Fiorentina. La sua qualità, del resto, è una delle chiavi per far decollare il progetto. Pioli lo sa bene e continuerà a chiedergli sempre il massimo.