
Più vicino alla porta e più presente in profondità: Gud diverso tra Islanda e Viola
È stato l’uomo più chiacchierato della settimana. Albert Gudmundsson è rientrato dalla Nazionale in pompa magna, forte di gol e assist ritrovati con la maglia dell’Islanda che lo proiettano con fiducia al match col Milan. Prestazioni sicuramente migliori (anche se ben giudicate un po’ più del dovuto, nel caso della gara con la Francia) di quelle offerte finora con la Fiorentina che risultano un buon biglietto da visita per la gara di San Siro ma più in generale per la stagione viola, la cui svolta dipende molto dal fantasista ex Genoa.
Analogie e differenze: Pioli lo studia
Gudmundsson è probabilmente il calciatore più sottotono di quelli visti fin qui, a maggior ragione nell’annata in cui ci si aspetta il salto di qualità che possa render merito all’investimento da doppia cifra fatto dal club in estate. Il primo mese e mezzo con Pioli non è stato assolutamente dei migliori, magari anche per le differenze di impiego che riscontra il giocatore tra Firenze e la patria. Il numero dieci, infatti, con la sua Selezione risulta molto più presente negli ultimi trenta metri, attaccando la profondità (come nell’occasione del 2-2 contro i francesi, da terzo uomo nell’azione tutta in verticale della formazione nordica) fino ad occupare anche l’area di rigore (nei 16 metri finali sono arrivati i due gol con l’Ucraina).
Pioli lo sprona o lo aspetta. Già domani
Cose che non avvengono invece con la casacca della Fiorentina, con cui ha tirato una sola volta (e nemmeno una in porta) nei ben 274’ giocati finora in questa Serie A, ancora non timbrata dall’islandese. Da questi spunti tra viola e Nazionale è ripartito Stefano Pioli, il primo ad attendersi qualcosa in più dal suo giocatore più estroso: "È chiaro che a lui hanno fatto bene queste due gare con l'Islanda. Aveva perso del ritmo dopo l'infortunio. Lui è tornato in una condizione fisica e mentale buona. Da lui mi aspetto di più perché ha la qualità per farlo", diceva ieri l’allenatore in sala stampa. L’impressione è che Gudmundsson sia effettivamente tornato rigenerato dalla madre patria e già domani voglia dimostrare prima di tutto a se stesso di non essere quello fatto vedere finora al pubblico fiorentino.







