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tmw / fiorentina / Copertina
Vanoli al debutto europeo: "In campo Dzeko e De Gea. Ora mi aspetto di più dai giocatori esperti"
Oggi alle 14:35Copertina
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it

Vanoli al debutto europeo: "In campo Dzeko e De Gea. Ora mi aspetto di più dai giocatori esperti"

Vigilia della quarta giornata della fase campionato di Conference League in casa Fiorentina. A un giorno dalla gara contro l'AEK Atene (in programma domani allo stadio Artemio Franchi alle ore 21) il tecnico viola Paolo Vanoli - al suo debutto sulla scena internazionale da allenatore in prima - ha preso la parola dal media center del Viola Park per introdurre tutti i temi legati alla gara contro i greci. Ecco le parole dell'allenatore nel consueto LIVE di Firenzeviola.it:

Cosa si aspetta da questa partita e che valore ha?
"Non è sicuramente un ostacolo, anzi sarà una gara che ci permetterà di vedere i nostri miglioramenti e di vedere all'opera altri giocatori. Dobbiamo guardare di partita in partita, ora il pensiero va alla Coppa. Se vogliamo diventare grandi dobbiamo sapere che dobbiamo giocare ogni tre giorni".

La squadra ha capito l'importanza della gara di domani?
"Non c'è bisogno di spiegarlo. Siamo in una condizione in cui tutto diventa importante. Questo ci deve aiutare a crescere e ad entrare in una mentalità diversa. Ogni giorno batto su questo tasto. Non possiamo permetterci di perdere nemmeno un allenamento. Sto cercando di far capire questo".

Vedremo Dzeko in campo domani?
"Sì, lo vedremo e vedremo anche De Gea. Ho parlato anche con Martinelli, che ritengo un ragazzo maturo, e sa cosa penso".

Come valuta il suo debutto domani a livello europeo?
"E' un debutto importante ma per la situazione che stiamo vivendo non posso soffermarmi a pensare a questa cosa. Dobbiamo iniziare a mettere in mezzo qualcosa sul piano della qualità e degli aspetti tattici, oltre che quelli fisici".

Che tipo di gara si aspetta domani contro l'AEK?
"Il campo internazionale è un'altra cosa. Ho visto tanti video dell'AEK, che ha un allenatore molto propositivo: mette sempre sei uomini sulla linea difensiva. Hanno una squadra molto offensiva, con gente di gamba. Io ho giocato nel campionato greco, conosco la loro fame e la loro determinazione. E' una formazione che in campionato ha la miglior difesa del torneo. Loro sanno benissimo quanto la Conference può ribaltare ogni pronostico. Dobbiamo sapere interpretare bene la differenza tra campionato e coppa".

Richardson può fare qualcosa a questa Fiorentina?
"Sono qua da 20 giorni e ho dimostrato coi fatti che non guardo in faccia nessuno. Chi mi dà tutto in allenamento, una chance l'avrà sempre. E' successo con Parisi e Kouadio e accadrà per altri ragazzi. Ora mi aspetto di più dai giocatori d'esperienza, che trascinino la squadra fuori con la loro esperienza".

Firenze non ha mai visto il vero Gudmundsson: perché?
"A volte si sbaglia a giudicare le prestazioni in Nazionale solo perché si fa un gol. Io guardo la partita. Certamente, la Nazionale ha dato a Gud motivazione ma lui ora deve fare un ulteriore passaggio. I campioni devono saper trascinare la squadra fuori dalle difficoltà e io pretendo questo da Albert perché è un giocatore importante per questo gruppo e per questa squadra. Sono certo che ci darà grande soddisfazione ma deve capire ce può diventare questo. Da lui me lo aspetto questo, così come da altri elementi d'esperienza. Dai giovani mi aspetto tutto, compreso l'errore".

Tra le difficoltà che proporrà l'AEK ci sarà la gestione della partita?
"Certo, è quello che ho fatto vedere oggi alla squadra. La squadra sa che ci sono giocatori che conoscono bene il nostro campionato, qualcuno anche Firenze... e magari avrà anche uno spirito di rivalsa. Noi dobbiamo fare un altro passo importante".

Come ha trovato Comuzzo?
"In crescita, anche in Under-21 ha fatto due grandi partite. E' un giovane di grandissima prospettiva. E' normale che possa essere condizionato da quello che gli è successo. Mi piace molto come giocatore, è forte sull'uomo e attento in fase difensiva. Deve crescere a livello tecnico ma quello è un aspetto di mia competenza. Gli ho fatto l'esempio di difensori che reagivano sempre agli errori e questo vale per tutta la squadra. I giovani non devono aver paura di sbagliare, sono esigente perché ho lavorato tanto coi giovani. Lui può dar tanto a questa squadra. Lui può fare il centrale e il braccetto perché ha gamba: è un giocatore universale".

Che momento sta vivendo Pablo Marì dopo gli errori fatti di recente?
"Ho sentito parlare molto della sua leadership e devo dire che nello spogliatoio viene seguito. A me è piaciuta la sua reazione con un cliente difficile come Vlahovic nel secondo tempo. Ma al di là dei singoli, abbiamo sbagliato di reparto. Se vedi un compagno in difficoltà, devi muoverti di reparto. Lui nel primo tempo ha avuto timore e non ha portato su la linea e per questo ero arrabbiato con lui. Nel secondo tempo abbiamo avuto più coraggio nel giocare e di essere una linea".