Il patto emergenziale di Bergamo: Dzeko e i tifosi, uniti dallo stesso destino
Dopo tre giorni di critiche, il confronto c'è stato ed è stato un faccia a faccia. Edin Dzeko da una parta, la tifoseria viola dall'altra: il Corriere dello Sport riparte da quest'immagine che ha fatto il giro del nostro paese (e non solo). Succede al termine di Atalanta-Fiorentina 2-0, in una serata in cui Dzeko non ha toccato campo. Il Corriere descrive così la scena: era imbottito nel piumino, un corpo estraneo rispetto alla squadra che aveva appena ceduto il passo contro un'Atalanta che in questo momento poco c'entra coi viola, ma ha voluto comunque parlare ai tifosi. Nasce tutto da un altro post-gara, quello di Conference: giovedì il numero nove, dopo il ko casalingo per 1-0 contro l'Aek e una prestazione negativa - singola e di squadra - aveva parlato a SkySport manifestando il pensiero dello spogliatoio: «Facciamo schifo, ok, ma non è possibile essere fischiati a ogni errore. Durante la partita ci vuole un po' più sostegno perché è difficile che usciamo da questa situazione da soli».
Nel faccia a faccia di ieri ha ripetuto la stessa cosa: piena assunzione di responsabilità, a nome del gruppo, per il momento, ma anche un appello reiterato: «Abbiamo bisogno di voi». Ed è lì forse che le due anime della Fiorentina, la squadra e il suo popolo, si sono rese conto di essere sulla stessa barca, coi mille presenti che hanno applaudito la squadra e l'hanno salutata con una richiesta, "Vogliamo undici leoni". Un patto d'emergenza per superare la crisi più grande negli ultimi vent'anni di storia della Fiorentina, vedremo quanto durerà, scrive il Corriere.








