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Le riflessioni di Vanoli e il cambio modulo, verso la difesa a 4 a Reggio Emilia. Davanti dubbio due punteTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 00:00Copertina
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

Le riflessioni di Vanoli e il cambio modulo, verso la difesa a 4 a Reggio Emilia. Davanti dubbio due punte

Giorni di riflessioni per Paolo Vanoli, più o meno sospinte pure da parecchie voci di popolo. Di cambiamenti del modulo della Fiorentina si parla ormai da settimane, ma forse mai come in questi giorni si sono materializzate ipotesi di correzioni al 3-5-2 originariamente avviato da Pioli. Di fronte ai risultati negativi delle 13 giornate di campionato il nuovo tecnico viola ha puntato soprattutto sull’aspetto psicologico, ma adesso un intervento tattico non pare più rimandabile.

Il primo cambiamento
Di tutte le modifiche è quella difensiva la più impellente. Il penultimo reparto arretrato della serie A (21 gol al passivo, soltanto 2 in meno del Torino ad oggi peggior difesa del campionato) ha mostrato ancora a Bergamo le solite lacune, tanto più sui calci piazzati come il corner battuto dall’Atalanta nel secondo tempo dal quale è nato il raddoppio di Lookman. Contando l’abbondanza di terzini o quinti di centrocampo, al netto delle condizioni di Gosens, è lecito attendersi una linea a 4 e non più a 3 contro il Sassuolo, con interpreti che non mancano e tra i quali gli stessi Comuzzo e Ranieri hanno l’opportunità di essere adattati sulle corsie.

Le conseguenze in mezzo al campo del cambio di modulo
L’uscita di scena di un centrale, e l’avvento di due terzini, ha però conseguenze evidenti su tutta la squadra. Ferma restando l’assenza di esterni offensivi (questione sulla quale c’è da attendersi un intervento anche sul mercato) la scelta meno traumatica sarebbe quella di affidarsi ancora a 3 centrocampisti che sostengano uno o due trequartisti dietro a Kean. A prescindere dai singoli è quindi l’albero di Natale la versione meno radicale della nuova Fiorentina in campo al Mapei Stadium, seppure la variante sia rappresentata dalla presenza di due punte (di nuovo Kean e Piccoli?) e a quel punto di un unico trequartista individuabile in Gudmundsson.

Due punte o due trequartisti?
Così mentre per rivedere Fazzini in campo potrebbe servire una certa pazienza, prende corpo l’ipotesi di una strana coppia alle spalle di Kean, composta da due rifinitori tra loro diversi come Dzeko e Gudmundsson. Alla luce del rendimento offensivo con due punte Vanoli potrebbe infatti stoppare la coesistenza tra i due attaccanti azzurri e rilanciare non solo la qualità (fino ad ora presunta) dell’islandese ma pure l’esperienza del bosniaco. Diventato in fretta vero e proprio leader del gruppo anche a prescindere dal suo minutaggio e da un rendimento che, come per molti altri, è stato ben al di sotto delle aspettative.